Crefis: chiusura d’anno in calo per la suinicoltura italiana

2023-01-13T10:49:23+02:0013 Gennaio 2023 - 10:49|Categorie: Carni, in evidenza, Salumi|Tag: , , |

Mantova – L’allevamento suinicolo a ciclo chiuso fa registrare, anche a dicembre, un indice congiunturale di redditività in calo: la variazione elaborata dal Crefis (Centro ricerche economiche sulle filiere sostenibili) risulta infatti pari a -1,3%. Anche la dinamica tendenziale, anno su anno, è negativa: -4,7%. A pesare sul settore allevatoriale è stato il calo dei prezzi dei suini da macello pesanti. La quotazione media mensile dei capi del circuito tutelato è infatti scesa del 2,5% rispetto al periodo precedente, fermandosi a 1,998 euro/kg. Una nota positiva riguarda però la variazione tendenziale che rimane molto favorevole (+21%).

Sempre riguardo all’allevamento suinicolo, analizzando le varie fasi del ciclo aperto, si nota che solo lo svezzamento a dicembre mostra un andamento positivo: l’indice Crefis di redditività si attesta a +12,6% mese su mese e a +22% su base annua. La redditività della fase di accrescimento resta sostanzialmente stabile dal punto di vista congiunturale (-0,1%), mantenendosi però in territorio decisamente positivo a livello tendenziale (+22,1). A pesare è stato il consistente aumento del costo dei capi da allevamento che ha annullato il beneficio della crescita delle quotazioni dei capi da ingrasso. I suini da 30 Kg hanno infatti raggiunto un prezzo medio di 3,492 euro/kg con un incremento mensile dell’1,6%. Nella fase di ingrasso, l’aumento dei costi registrato a dicembre per l’approvvigionamento dei capi di 30 kg e il calo contestuale delle quotazioni dei suini da macello pesanti ha prodotto un contenuto calo della redditività a livello congiunturale (-0,7%). Rimane ancora favorevole il raffronto tendenziale pari a +4,2%.

Passando ad analizzare la macellazione, in dicembre le quotazioni delle cosce fresche della tipologia pesante destinate a produzioni Dop sono ulteriormente aumentate rispetto al mese precedente, raggiungendo i 5,864 euro/kg per una variazione congiunturale del +0,6%, mentre sono rimasti stabili i prezzi delle cosce fresche, sempre della tipologia pesante, destinate al prodotto generico, fermi a 5,040 euro/kg. Restano positive le variazioni tendenziali, rispettivamente a +19,4% e +22,3%. Anche i lombi, sempre a dicembre, hanno fatto registrare quotazioni stabili e allineate: sia il taglio Padova che il taglio Bologna sono rimasti fermi a 3,900 euro/kg. Anche in questo caso rimangono positive le variazioni tendenziali per entrambi i prodotti: +12,2% e +12,6%. Al di là della situazione di mercato, il calo delle quotazioni dei maiali da macello ha portato l’indice Crefis di redditività della macellazione a +2,5% su base congiunturale. Il confronto rispetto allo scorso anno resta invece debolmente sfavorevole, in quanto la variazione tendenziale risulta pari a -0,2%.

Con riferimento al comparto della stagionatura, il Parma Dop stagionato 12 mesi a dicembre ha fatto registrare un prezzo medio mensile di 10,475 euro/kg, fermo rispetto al mese precedente ma con una variazione tendenziale positiva del 13,1%.

In salita invece la quotazione del prosciutto non tutelato che, sempre a dicembre, ha raggiunto i 7,450 euro/kg con un miglioramento rispetto al mese precedente del +1,4% e del +18,7% rispetto allo stesso mese del 2021.

Situazione articolata per la redditività: il prodotto Dop stagionato 12 mesi ha visto l’indice di redditività calare a dicembre del 2,6% a livello congiunturale e del 12,5% a livello tendenziale. Per il prodotto non tutelato, sempre stagionato 12 mesi, la variazione mese su mese è risultata positiva dell’1%, questo grazie all’aumento delle quotazioni del prosciutto non Dop, ma rimane svantaggioso il raffronto con i dati dello stesso periodo dell’anno scorso (-11,1%). Il differenziale di redditività tra i due prodotti della stagionatura, anche se in ridimensionamento, rimane a favore del prosciutto tutelato (+31,7%).

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