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Distretti agroalimentari italiani: esportazioni a 13 miliardi di euro nel primo semestre 2023 (+5,6%)

2023-11-15T09:54:15+02:0015 Novembre 2023 - 09:54|Categorie: Mercato|Tag: , , , |

Torino – Nei primi sei mesi del 2023, i 51 distretti dell’agroalimentare made in Italy superano i 13 miliardi di euro di esportazioni: +5,6% rispetto allo stesso periodo del 2022. Una crescita fotografata dal Monitor dei distretti agroalimentari italiani, curato dalla direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo. Che vede la Germania confermarsi come primo acquirente (+7,9%), seguita da Usa (-2,9%) e Francia (+12,3%). Il secondo trimestre 2023 si chiude con un +1,9% sul periodo aprile-giugno 2022, che si somma al +9.5% tendenziale del primo trimestre. Risultati trainati in parte anche dall’aumento dei prezzi (+9% circa), come sottolinea il quotidiano Italia Oggi.

Su tutte le filiere, spicca quella del vino, prima per valori esportati: quasi 3,3 miliardi di euro nel primo semestre e +1,4% tendenziale. Il secondo trimestre ha visto una contrazione (-1,6%) dopo la crescita del primo (+5%): causa ne sarebbe la caduta del 21,6% tendenziale del mercato Usa nel periodo aprile-giugno 2023, dopo la crescita che c’era stata (+4,4%) nei primi tre mesi dell’anno. Ha tenuto, invece, la Germania (+12,8% nel primo trimestre e +4,8% nel secondo), mentre il Regno Unito ha registrato un recupero (passando dal -3,1% del periodo gennaio-marzo al +10% del trimestre successivo).

Soffrono i distretti agricoli: poco meno di 2 miliardi di euro di esportazioni (-2,8%) nel primo semestre 2023. Cresce, però, l’ortofrutta romagnola: +17%. Pasta e dolci arrivano a 2,1 miliardi di euro (+10,1%) e le conserve arrivano a 1,5 miliardi (+15,4%). Crescono anche le conserve dell’alimentare di Parma (+28,4%), l’alimentare napoletano (+11%), l’ortofrutta e conserve del foggiano (+29,3%) e le conserve di Nocera (+16,3%). Carni e salumi crescono del 10% rispetto al primo semestre 2021, per più di 1,2 miliardi di euro; le carni di Verona, in particolare, crescono del 23,4%. Rallenta, invece, il lattiero-caseario, pur mantenendo risultati positivi (+4%); a fare da traino è la Mozzarella di Bufala Campana (+13,4%).

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