Parigi (Francia) – A fronte del dibattito, ancora aperto, sulla possibilità o meno di nominare ‘hamburger vegano’ e ‘salsiccia vegana’ le imitazioni vegane dei prodotti a base di carne, alcune organizzazione europee rappresentative del settore zootecnico lanciano un appello per dire stop all’uso di questi nomi. Capitanate da Jean-Pierre Fleury (presidente del gruppo di lavoro ‘Carni bovine’ di Copa e Cogeca), le associazioni hanno messo a punto la campagna (in stile René Magritte, ndr) “Ceci n’est pas un steak” e hanno pubblicato un vero e proprio Manifesto. “La commercializzazione di questi finti prodotti a base di carne può indurre i consumatori europei a pensare erroneamente che queste imitazioni siano sostituti ‘uguali’ agli originali”, fanno sapere dall’associazione. “In effetti, la questione non è il consumo o il non consumo di carne, ma semplicemente l’importanza di dire le cose come stanno”. Per il settore europeo dell’allevamento non si tratta di una lotta, ma di un appello al giusto riconoscimento e al rispetto del lavoro di milioni di agricoltori e lavoratori del settore zootecnico europeo. “Un’industria (quella vegana, ndr) che si sforza di diventare di tendenza non ha bisogno di costruire il proprio successo servendosi di un marketing incentrato su prodotti pre-esistenti e sulla lotta a questi ultimi”. Per queste ragioni, la filiera zootecnica esorta gli eurodeputati a difendere l’emendamento 165 sul regolamento Ocm (Organizzazione unica di mercato) senza accettare alcun compromesso.
Fake meat: ‘Ceci n’est pas un burger’ è la campagna europea contro la denominazione ‘carne vegana’
Margherita Luisetto2020-10-08T12:53:59+01:008 Ottobre 2020 - 12:53|Categorie: Carni|Tag: carne vegana, Carni bovine, ceci n'est pas un hamburger, copa-cogeca, hambuger vegano, jean-pierre fleury, salsiccia vegana|
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