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Galbiati (sindaco di Casatenovo, Lc): “Reiterate inadempienze di Ferrarini”

2023-02-17T11:57:59+02:0017 Febbraio 2023 - 12:30|Categorie: Carni, in evidenza, Salumi|Tag: , , , |

La crisi finanziaria in cui versa il Gruppo emiliano rischia di far chiudere la nuova sede di Vismara. Le istituzioni e i sindacati lanciano un appello per sostenere i 160 lavoratori che rischiano il posto. Nel cuore del paese lombardo, intanto, la ex fabbrica è in una situazione di degrado.

Di Angelo Frigerio

Preoccupato per le sorti di Vismara, storica azienda dal futuro incerto a causa delle disavventure del Gruppo Ferrarini, il sindaco di Casatenovo (Lc), Filippo Galbiati, ha scritto una lettera al presidente del consiglio Giorgia Meloni, al ministro delle Imprese e del made in Italy, al presidente di Regione Lombardia, al prefetto e alla presidente della provincia di Lecco. A tema proprio il futuro dell’azienda, gravato dal peso del decreto ingiuntivo emesso dal Tribunale di Lecco. Per approfondire le motivazioni dietro questo appello, abbiamo intervistato il sindaco Galbiati, che ha chiesto alle autorità un “incontro per dare garanzie ai dipendenti” e ha parlato di “reiterate inadempienze del Gruppo Ferrarini”.

Perché ha deciso di scrivere la lettera-appello a Giorgia Meloni e ad altre autorità?

In questo Paese bisogna chiarire una cosa: il lavoro e l’occupazione sono importanti per il futuro d’Italia. Le vicende che hanno interessato il Gruppo Ferrarini derivano da operazioni finanziarie sconsiderate, forse risalenti ad anni in cui tutti avevano immaginato che la finanza fosse una terra promessa. Chi ha commesso degli errori in quel contesto ora non può farli ricadere sulla vita delle persone. Questo Paese non tiene se non capiamo che l’economia reale è quella a cui dobbiamo guardare: perché lì dentro ci sono i nostri marchi e la nostra produzione, un secolo di storia brianzola. Questo è il nostro territorio e questa vicenda riguarda la vita di 160 famiglie. Io sono al loro fianco. Non hanno responsabilità nei confronti di quello che è successo. Anzi, hanno messo la vita in quella fabbrica.

Ci sono altri temi che intende porre all’attenzione delle Istituzioni regionali e nazionali?

Il Gruppo Ferrarini aveva stretto un accordo con Regione Lombardia che prevedeva fondamentalmente due cose. Primo: la ricollocazione di Vismara; e questo è stato fatto. Secondo: Ferrarini si era impegnata a riqualificare la vecchia area della fabbrica, nel cuore di Casatenovo. Sono 20 anni, però, che il Gruppo non mantiene i patti. C’è stato uno sforzo congiunto di Regione, Provincia e Comune per ottenere dei risultati. Nella controparte non si è visto altrettanto impegno.

Nella lettera scrive di “reiterate inadempienze del Gruppo Ferrarini”: a cosa si riferisce?

Ferrarini dovrebbe demolire e bonificare le aree della vecchia fabbrica, e fare un intervento di carattere immobiliare. Ma il Gruppo non ha mai avuto la forza di sottoscrivere le convenzioni urbanistiche e di depositare in fidejussioni a garanzia delle opere di urbanizzazione della demolizione e della bonifica. Per cui ha abbandonato la fabbrica in una situazione di assoluto degrado, evidente a tutti, di fatto risultando inadempiente verso gli impegni che aveva assunto con gli enti pubblici. Soltanto in un momento successivo all’avvio della procedura di concordato sono emerse le reali condizioni dei bilanci del Gruppo: la sua situazione è di grave esposizione finanziaria, e Ferrarini non è risultata essere in grado di sottoscrivere impegni economici. Non era in condizione di farlo e abbiamo capito bene il perché.

Che giudizio può dare della condotta di Ferrarini-Vismara in questa vicenda?

Nelle vicende complesse non è possibile permettersi una semplificazione. Devo sottolineare, però, che negli anni abbiamo conosciuto Ferrarini: ci siamo rapportati con un Gruppo che non ci ha palesato in modo trasparente la sua situazione e ha disatteso le aspettative della comunità in modo irresponsabile. Siamo venuti a conoscenza in seguito – e non da Ferrarini – della sua reale condizione finanziaria e abbiamo capito quale era la natura del soggetto con cui ci stavamo rapportando. Dopo anni di lavoro su un accordo di programma, ci siamo sentiti un po’ presi in giro.

Quali sono i rapporti dell’amministrazione comunale con i sindacati?

Con i sindacati, in relazione alla vicenda Vismara, ho un rapporto continuativo e di reciproca fiducia. Credo che le tre sigle sindacali di settore si siano mosse in modo adeguato, con attenzione e prudenza. Inoltre, anche se il Comune non ha competenze dirette, ci tengo molto ad avere un rapporto con i lavoratori: penso che la presenza delle istituzioni al loro fianco sia un elemento importantissimo. Che va recuperato nella cultura di questo Paese.

L’intervista completa verrà pubblicata sul numero di Salumi&Consumi di marzo

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