Le tensioni fra Kosovo e Serbia penalizzano anche le multinazionali

2019-01-10T15:22:59+02:0010 Gennaio 2019 - 14:45|Categorie: Mercato|Tag: , , , |

Pristina (Kosovo) – L’estensione al 100% dei dazi in vigore sulle importazioni in Kosovo provenienti da Serbia e Bosnia-Erzegovina, e la decisione del governo di estendere la misura, già in vigore, anche ai brand internazionali prodotti nei due Paesi, è destinata ad incidere su una vasta gamma di prodotti, tra cui auto, alimentari, materiali da costruzione e dispositivi informatici, e riguarda anche multinazionali del calibro di Samsung, Panasonic e Coca-Cola. Già s novembre il Kosovo aveva introdotto il dazio al 100% sulle importazioni serbe e bosniache, misura che non sarà revocata, secondo le dichiarazioni del governo, finché Belgrado non riconoscerà la sovranità del Kosovo e smetterà di opporsi alla sua adesione alle organizzazioni internazionali. L’Unione europea ha chiesto al governo di revocare queste misure, ma il primo ministro del Kosovo, Ramush Haradinaj, ha dichiarato che il suo governo manterrà le decisioni prese fino a quando “la Serbia continuerà a comportarsi come una mini Russia nei Balcani. Il Kosovo sta affrontando una minaccia, quella dell’aggressione serba. La misura non è solo economica, ma è anche in difesa della sicurezza nazionale del Kosovo”.

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