Bruxelles (Belgio) – Il ministro delle Politiche agricole e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, ha partecipato al Consiglio agricoltura e pesca affrontando vari temi, tra cui quello della Peste suina. “Il problema non è nazionale, riguarda tutta Europa e proprio l’Europa deve saper dare una risposta corale anche su questo tema. L’Italia è intervenuta con azioni importanti di corresponsabilizzazione complessiva di tutte le istituzioni, con l’approvazione di un piano di depopolamento degli ungulati, che sono uno dei primi mezzi di trasmissione di queste criticità. Va affrontato anche il tema dell’export: su questo stiamo lavorando in termini multilaterali, ma anche con ragionamenti bilaterali, ad esempio con la Francia che è sensibile quanto noi”, ha dichiarato. “Crediamo quindi che bisogna immaginare di prevedere delle risorse straordinarie e di intervenire sia sulla ricerca di un vaccino efficace, sia di pratiche che possano eradicare il fenomeno”. L’Italia è intervenuta, vero. O meglio, sta intervenendo, visto che il piano è stato di cui parla il ministro è stato approvato in Conferenza Stato-Regioni il 12 settembre 2023, mentre i primi casi di peste suina sono del gennaio 2022. E sulla tempistica ci sarebbe molto da discutere.
