Pere: quest’anno, in Emilia, il raccolto è calato del 70%

2023-11-02T11:15:13+02:002 Novembre 2023 - 11:15|Categorie: Ortofrutta|Tag: , |

Bologna – In Emilia Romagna il raccolto di pere è crollato, quest’anno, del 70% circa. Tanto che gli agricoltori hanno iniziato ad abbattere le piante per dedicarsi ad altre colture, tra cui i cereali – che tuttavia non permettono di avere lo stesso guadagno economico -. Secondo quanto si apprende su Il Sole 24 Ore, nel ferrarese e nel ravennate, in particolare, la produzione è calata del 70%, nel modenese dell’80%. Numerose le cause: le gelate e le siccità estive, l’alluvione dello scorso maggio, nonché l’invasione della cimice asiatica. Secondo quanto riferito da Nomisma, in 10 anni – dal 2012 al 2022 – in Italia la superficie coltivata a pere ha subito una diminuzione del 32%: nel Paese si sono persi 12.500 ettari e di questi, 8.400 in Emilia Romagna.

Numerosi gli allarmi lanciati dalle proncipali associazioni. Tanto che le organizzazioni più rappresentative dei produttori di pere dell’Emilia – Unapera, OI pera e il Consorzio di tutela della pera dell’Emilia Romagna Igp – hanno ritirato la loro partecipazione a Futurpera, la principale fiera internazionale del comparto prevista per marzo, “finché”, come si legge in un comunicato ufficiale, “le istituzioni non sbloccheranno i ristori per affrontare la situazione attuale”. Per sostenere il settore delle pere il ministro del Mapaf, Lollobrigida, ha messo sul tavolo 10 milioni di euro. Ma, secondo i calcoli dell’università di Bologna, non serviranno nemmeno a recuperare gli extra costi di produzione, visto che dall’inizio dello scoppio della guerra in Ucraina i coltivatori di pere hanno subìto un aumento dei costi di produzione pari a 5mila euro per ettaro.

Ricordiamo che per l’Emilia Romagna quello delle pere è il primo comparto della frutticoltura, coinvolge circa 5mila imprese agricole e dà lavoro a un indotto di 15mila addetti.

Torna in cima