Parma – Sarà la peste suina a rafforzare gli allevatori? Forse la prospettiva che il suino diventerà merce ancora più rara di quanto non lo sia ora ha ulteriormente ingolosito la categoria? O forse la paura di vedere decimato un patrimonio li spinge a monetizzare il più possibile? Fatto sta che un contesto europeo di assestamento verso il basso, e mentre il mercato era in attesa di un ulteriore, pur lento ribasso, arriva un’indicazione clamorosa: il suino vivo italiano aumenta di 1,3 centesimi (+0,6%) e sfonda nuovamente il record: 2,289 euro/kg per il suino pesante Dop, 2,229 euro/kg per il Dop inferiore ai 160 kg, 2,118 per il non tutelato più costoso. Si avvicina ai 2,00 euro/kg anche la categoria 130/144 kg (mancano solo 0,2 centesimi). Un brutto colpo per i macelli, che presumibilmente domani dovranno intervenire ulteriormente sui tagli, listino in cui settimana scorsa la coppa iniziava a calare (20 centesimi) ma il trito da banco era in pieno boom, avendo superato i 5,00 euro/kg. Ci si domanda se verranno toccate anche le cosce, stabili da quasi due mesi a 6,12 euro/kg.
