Parma - Alla Cun dei tagli freschi il muro contro muro, risolto in tempi recenti con alcuni cali e alcuni rialzi (leggi qui), si risolve in un nulla di fatto. Il “non formulato” di venerdì è il logico risultato delle tensioni tra chi vuole che i prezzi scendano, causa calo ormai evidente del suino vivo
Parma - È un mercato ormai schizofrenico quello dei tagli freschi che segue la sesta seduta consecutiva di calo del suino vivo. La logica imporrebbe un veloce adeguamento al ribasso anche dei tagli freschi, ma i macelli, forti di un numero ridotto di macellazioni, impongono per alcuni tagli condizioni pesanti. Il caso più eclatante è
Parma - Uno dei temi di discussione durante Cibus è stato il bollettino Cun odierno. Forte del calo di 9 centesimi di due settimane fa, e dell'ulteriore riduzione della quotazione del maiale vivo, tornato sotto i 2 euro dopo 14 mesi, l'industria si è presentata in seduta con il coltello fra i denti chiedendo un
Parma - In questa fase, i riflessi del calo del vivo, stanno finalmente incidendo sulle cosce. Vedere la coscia pesante destinata alla stagionatura dei prodotti Dop a 5,90 euro/kg (-1,5% rispetto a settimana scorsa) ci riporta indietro al 27 gennaio 2023, e questa volta potremmo essere di fronte a una tendenza più duratura, che darebbe
Parma - Dopo la conferma del trend negativo del suino vivo, ci si aspettava un riscontro più importante sul listino dei tagli. In parte un riassestamento verso il basso è avvenuto, perché spalle e triti hanno perso 5 centesimi, e perché anche le cosce hanno continuato a calare. Ma qui si apre un capitolo a
Parma - Dopo il ribasso sul vivo, la seduta sui tagli freschi non riserva grandi scossoni, ma le poche variazioni sono indicative di alcune tendenze precise. I 6 centesimi di calo delle quotazioni delle cosce non Dop allungano ulteriormente il gap con le produzioni tutelate. E se da una parte questo significa la tenuta del
Parma - Il ritrovamento della carcassa di cinghiale affetto da Psa avvenuto tra Fornovo e Varano (leggi qui), che già aveva inciso notevolmente ieri sul “non formulato” della quotazione del vivo (leggi qui), fa sentire i suoi effetti anche sulle quotazioni dei tagli freschi. Comprensibilmente, la voglia di parlare di prezzi in un quadro di
Parma - Sono momenti di grande turbolenza per il mercato. La forte pressione dei costi delle materie prime, abbinata a una performance dei consumi negativa per quanto riguarda Gd e discount stanno creando molte difficoltà alle aziende. Così, quando a metà febbraio il suino ricominciava a salire in molti si sono preparati a una forte
Parma - Si ferma, proprio a due giorni dalla Pasqua, il boom che aveva portato i tagli da macelleria a ridosso dei record pasquali 2023. Confermate le quotazioni di 5,10 euro/kg per lombo Padova, 4,90 euro/kg per il lombo Bologna e 4,80 per la coppa in osso. A pagare l’aumento del suino, che ieri ha
Parma - La decisa ripresa del vivo non tarda a far sentire i suoi effetti sui tagli freschi, esasperando i trend in crescita e bloccando qualsiasi ribasso. La macelleria vive un vero e proprio boom pre-pasquale, con quotazioni superiori a quelle di un anno fa a una settimana dalla festività, e con la prospettiva di
Parma - Il 'non formulato' di ieri sul vivo, il secondo dell’anno, non ha modificato le dinamiche che stavano caratterizzando gli ultimi 15 giorni nelle trattative tra macellatori e industrie. Il dato più eclatante sono gli 8 centesimi con cui la coppa rifilata ritorna prepotentemente verso i prezzi di gennaio. Questo taglio, che aveva superato
Parma - La Cun di oggi sui tagli conferma i segnali di un possibile rialzo primaverile delle materie prime. Se il trito cala di 7 centesimi (settimana scorsa erano 6) e torna con decisione verso la quotazione di fine luglio (siamo ormai a -19,7% negli ultimi tre mesi), la gola perde 'solo' 4 cent (come
