Parma – Tutto fermo sulle quotazione dei tagli italiani dopo l’aumento sul vivo (+1,5%) di giovedì. Il timore dell’industria era di un riversamento sui tagli dell’incremento dei costi per i macellatori. Ovviamente la richiesta di aumenti è stata avanzata, ma le condizioni di mercato attuali hanno imposto un freno. Stop quindi all’accelerazione della coppa, che
Parma – Dopo il rialzo del vivo di giovedì, si temevano ripercussioni immediati sui tagli freschi, visti anche gli aumenti dai mercati europei. Invece, venerdì non sono state registrate variazioni significative, anzi. Simbolicamente, le cosce Dop hanno perso 2 centesimi, e la pesante è così tornata a una quotazione di 6,00 euro/kg (barriera che aveva
Parma – Da settimane serpeggia la sensazione che il mercato stia preparando un ulteriore rincaro della materia prima. Giovedì scorso si è ufficialmente fermata la caduta del vivo, (-7,3% negli ultimi due mesi) dall’estero sono arrivati rincari importanti, sia sui suini che sui tagli, con la punta del rincaro di 5 centesimi sulla carcassa tedesca,
Parma – Mentre la quotazione del vivo cala, ma non così tanto da mettere in discussione la soglia psicologica di 2,00 euro/kg, e mentre dall’estero i segnali sono in rialzo, la Cun dei tagli freschi regala qualche boccata d’ossigeno all’industria, anche se le quotazioni sono ancora abbondantemente superiori a quelle di un anno fa. Continua
Parma – Un’altra seduta tendenzialmente stabile alla Cun odierna. Dopo aver constatato che la diminuzione del prezzo del vivo rallenta la sua velocità, e quindi starà su questi livelli ancora per diverse settimane, i macellatori fanno pochissime concessioni all’industria. Calano solo spalla (9 centesimi) e trito da banco per salame (8), che raggiungono tutti e
Parma – Ancora pochi e poco consistenti i cali sui tagli freschi. Ci si aspettava di più, dopo che la seduta di ieri sul vivo aveva certificato un trend del -5,5% nell’ultimo mese. E inoltre, c’è il caso coppa. Dopo essere stata stabile da fine marzo, nelle ultime due settimane l’aumento di 10 centesimi complessivi
Parma – Chi si aspettava un calo del costo dei tagli dopo la seduta di ieri sul vivo, dovrà aspettare ancora. I macellatori tengono duro, a parte qualche eccezione, e cioè la spalla, il trito per salame e la gola, che perdono tutti 5 centesimi. In particolare quest’ultimo taglio è al quinto ribasso consecutivo e
Parma – Sono ancora piccoli i segnali di calo dei prezzi sui tagli freschi, attesi dopo le quotazioni al ribasso di ieri sul vivo. Importanti sono i deprezzamenti dei tagli da macelleria: 60 centesimi per il lombo Padova (-12,5%), 50 per il busto con la coppa (-10,9%), 40 per il lombo Bologna (-9,5%) e 30
Il non formulato di ieri ha indotto i macelli a concedere un’ulteriore boccata d’ossigeno all’industria sui tagli freschi. I principali tagli da macelleria, coppa fresca esclusa, vedono calare la loro quotazione dopo il boom pasquale: -6,1% per il busto con coppa e costine, -7,7% per il lombo Padova, -8,7% per il lombo Bologna. La tendenza
Parma – L’ultima volta senza aumenti era datata 30 dicembre. Più di tre mesi dopo, e al termine di un paio di settimane in cui ad aumentare di prezzo erano stati quasi soltanto i tagli da macelleria, arriva un bollettino che per l’industria rappresenta una boccata d’ossigeno. Certo, le quotazioni rimangono storicamente alte: rispetto a
Parma – 20 centesimi sul lombo Bologna, 15 sul busto con costine, dieci su lombo Bologna e coppa fresca in osso. Come di consueto, nei giorni precedenti a Pasqua i macellatori monetizzano sui tagli freschi da macelleria, soprattutto quelli con le costine, la cui richiesta aumenta sempre in vista delle classiche grigliate pasquali. Ricarichi importanti:
Parma - Per la prima volta dopo mesi si allenta, anche se di pochissimo, la tensione sulle cosce fresche. Calano di un centesimo quelle tipiche (6,21 euro/kg per la pesante Dop), di 2 e di 4 quelle non tutelate. Si tratta di cali che valgono percentuali irrisorie, comprese tra lo -0,2% e lo -0,8%, che
