Di Luigi Rubinelli
Oltre alle pessime notizie che si leggono in continuazione ci sono altre ricerche che sottolineano altri aspetti dell’economia e delle attese e del vivere civile nel nostro Paese.
Dice infatti l’ultimo rapporto di Ipsos-Flair Italia per Centromarca (grado di adesione alla domanda, in %):
C’è più bisogno di imprese mutualistiche 83%
E per avere una buona economia:
Bisogna pensare al benessere lavorativo 66%
Pensare alle persone e non solo ai profitti 65%
Bisogna avere rispetto e tutela dei valori etico-sociali 62%
Minori differenze di stipendi fra manager e lavoratori 58%
C’è un bisogno di ricomposizione ambientale:
L’Italia è primo paese europeo che avverte danni
dovuti all’impazzimento del clima 66%
Ritiene sbagliato che i prodotti green costino di più 42%
I costi dei prodotti green dovrebbero essere a carico delle imprese 47%
D’altronde siamo nell’epoca;
delle passioni inquiete, che esprimono la voglia di esternalizzare la negatività, di riprendersi uno spazio ludico e di piacere per non piegarsi al susseguirsi di eventi globali negativi.
e del malumore, che incarna il sentimento dominante, in cui al senso di disagio e
malinconia generato dalla complessità contemporanea, si controbilancia la voglia di
speranza, la ricerca di forme di nuovo accudimento di sé.
Ipsos-Flair ha identificato 10 bisogni delle persone che aspettano risposte:
Bisogno di protezione:
Il primo bisogno è sentirsi più sicuro nel proprio quartiere 49%
Ambisco alla sincerità 35%
Minimalismo:
Va caccia di prodotti scontati 67%
Ha ridotto gli sprechi alimentari 45%
Comunanza:
Ritiene attuale e necessaria la solidarietà 66%
Vuole sentirsi responsabile 47%
Eco-romanticismo:
Indispensabile andare verso un’economia green 47%
Adora i prodotti locali 46%
Easy style:
Aspira alla libertà assoluta 44%
Ricerca la leggerezza 34%
Neofilia:
Cerca novità 51%
Prova fiducia di fronte all’innovazione tecnologica 37%
Iconicità:
Un tempo il mondo era un posto migliore 62%
Cerca il consenso dell’autentico 29%
Seduzione:
Vuole essere considerato una persona alla moda 58%
Vuole godersi la vita 40%
Ammirazione:
Vuole avere cose belle da mostrare 65%
Aspira ad avere tanti follower 64%
Inquietudine:
Si sente lontano e in difficoltà rispetto alle dinamiche sociali odierne 53%
Avverte come più fragili le proprie relazioni con gli altri 38%
In pratica il paradigma che si evince da queste adesioni dei rispondenti a Flair-Ipsos passa dalla personalizzazione tout court degli anni passati alla pluralizzazione delle personalità.
Quali sono allora le implicazioni per il brand e per la marca?
- La dimensione funzionale non basta più, bisogna entrare in una relazione profonda con la persona
- Bisogna capire bene il micro-contesto (ad esempio la scelta delle categorie di consumo) e il macro-contesto (i valori, la società, la cultura i grandi trend), perché il 52% della scelta della marca è dato dal contesto alla quale si riferisce.
Insomma: c’è parecchio sul quale riflettere, al di là dei soliti luoghi comuni e del pressapochismo imperante.
Il parere di Mondelez sull’inflazione e sui prezzi
“Io credo che non sia finita l’onda inflattiva”, dice Silvia Bagliani, presidente e amministratrice delegata di Mondelez international Italia, che a margine dell’evento Ipsos, Flair Italia, in collaborazione con Centromarca, ha usato toni prudenti sul rientro dei prezzi. “Non è proprio una situazione chiara – ha dichiarato ad Askanews – Tendenzialmente, secondo me siamo ancora in una situazione di inflazione, non pesante come prima, ma ancora in una situazione inflativa”. Le aspettative di riduzione dei listini da parte dell’industria del largo consumo nel 2024 dovranno, dunque, essere abbandonate? “Sono politiche che ogni azienda fa in base a quelle che sono poi le componenti di costo che hanno”, ha proseguito. “Non possiamo comunicare le nostre politiche commerciali pubblicamente a differenza di altre aziende”.