Bruxelles (Belgio) – ‘Meat sounding’ nelle denominazioni dei prodotti sostitutivi delle carni: si può fare. A sancirlo è la Commissione Europea, in risposta a un’interrogazione presentata in merito, a novembre 2016, dagli eurodeputati italiani De Castro e La Via. Unica restrizione indicata: il principio che non si faccia riferimento a Denominazioni espressamente tutelate. E, di conseguenza, si potranno utilizzare per i prodotti vegan i termini fettina, bistecca, cotoletta, eccezion fatta per i casi dove esista una normativa specifica che tuteli Dop e Igp: ad esempio, per bresaola, mortadella e prosciutto. Quella delle aziende produttrici di proporre sugli scaffali dei punti vendita referenze che hanno nomi riferiti a prodotti a base di carne è una pratica dibattuta, anche all’interno dello stesso mondo vegan, ma giustificata con l’assunto che aiuta a inquadrare i prodotti vegetali in categorie familiari per il consumatore, per agevolarne la comprensione della modalità di utilizzo.
‘Meat sounding’: si può, se non ci si riferisce a Dop e Igp
RepartoGrafico2017-04-06T10:30:18+02:006 Aprile 2017 - 10:29|Categorie: Bio, Carni, Salumi|Tag: bresaola, commissione europea, dop, igp, Meat sounding, mortadella, paolo de castro, Prosciutto, vegan|
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