Agricoltura: la Commissione Ue apre alle tecniche di miglioramento genetico

Bruxelles (Belgio) – La Commissione Ue ha presentato una nuova proposta di regolamento relativa alle Tea, vale a dire le tecniche di evoluzione assistita utili al miglioramento genetico delle piante. La proposta dell’esecutivo di Bruxelles fa parte del Green Deal europeo e ha l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 prodotte dall’Ue del 55% entro il 2030, contribuire a rafforzare la resilienza dei terreni agricoli e forestali e proteggere i raccolti dagli effetti dei cambiamenti climatici, della perdita di biodiversità e del degrado ambientale. Le Tea – definite dalla Commissione come ‘Nuove tecniche genomiche’ (Ngt) – consentiranno di “sviluppare varietà vegetali migliorate, che sono resilienti ai cambiamenti climatici e resistenti agli organismi nocivi, che richiedono meno fertilizzanti e pesticidi e possono garantire rese più elevate, contribuendo a dimezzare l’uso e il rischio dei pesticidi chimici e riducendo la dipendenza dell’Ue dalle importazioni agricole

Sulle Tea l’Italia ha fatto da apripista con il via libera alla sperimentazione in campo inserita nel Dl siccità. L’apertura all’uso della Tea “mette fine a un lungo periodo di oscurantismo tecnologico”, spiega il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti. “Gli agricoltori sono vittime della crisi climatica, scienza e ricerca applicata sono la chiave per garantire la sicurezza alimentare. In Italia produciamo il 75% di quello che mangiamo: il 100% è a portata di mano e significherebbe altri 70 miliardi di Pil. La sovranità alimentare va intesa nel senso della sicurezza e salubrità degli approvvigionamenti di cibo”. “Si tratta di un’iniziativa a lungo attesa”, fa sapere l’europarlamentare Herbert Dorfmann. “Le norme attualmente in vigore risalgono a vent’anni fa e non sono più adatte al contesto attuale”.

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