Aldo Levoni: “Equilibri precari per la filiera suinicola, servono azioni immediate”

2022-09-13T10:36:15+02:0012 Settembre 2022 - 11:11|Categorie: Carni, in evidenza, Salumi|Tag: , , , , , |

Castellucchio (Mn) – “I macelli stanno perdendo soldi da due mesi e temo che prima o poi si romperà un equilibrio precario”, commenta a Teseo by Clal Aldo Levoni, Ad di Levoni. “L’unica possibilità per il settore è che si riporti il prezzo del gas e dell’energia elettrica su valori sostenibili, altrimenti temo che alcuni operatori fra i macelli e l’industria entrino in una tale crisi da essere costretti a chiudere definitivamente”, prosegue. Il prezzo dei suini pesanti da macello ha infatti registrato un nuovo aumento, superando la soglia dei 2 euro al Kg. “Da più di due mesi le macellazioni hanno rallentato e la disponibilità di animali è in equilibrio. Ciò significa che c’è poca disponibilità di animali e la macellazione si è adeguata, ma penso che dopo diverse settimane di aumento dei prezzi alla Cun ora potrebbe anche ragionevolmente fermarsi”, spiega l’Ad.

Il passaggio più delicato è quello dal macello all’industria, a causa della continua crescita dei costi di produzione e della materia prima. “Verso l’industria si riesce a ribaltare in buona proporzione il maggiore costo, diversamente dalla grande distribuzione, dove il recupero è molto più difficile. Anche perché i consumi sia di salumi che di carne stanno registrando un rallentamento e questa situazione provoca incertezza”. Restano quindi incognite su ciò che accadrà lungo tutta la filiera: cresceranno i prezzi per il consumatore finale, con una inevitabile riduzione dei volumi? L’aumento dei prezzi basterà a remunerare i diversi anelli?

Levoni chiede “azioni immediate per ridurre la spesa energetica” e anche l’export potrebbe dare un po’ di ossigeno, “ma solamente se parliamo di rotte extra-Ue, in quanto la Germania sta soffrendo quanto l’Italia e l’Europa stessa sta attraversando una fase di difficoltà legata all’inflazione”. Meglio puntare sulle rotte internazionali, “che assorbono eventuali aumenti di prezzo con maggiore facilità”. La riapertura del mercato coreano aiuta, fa indubbiamente comodo, “ma solo in parte, perché non assorbe grandi volumi; sarebbe molto meglio riprendere l’export con Giappone e Cina”.

 

 

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