Meda – D’ovunque si parla di inflazione e, di riflesso, del patto anti-inflazione, firmato ieri a Palazzo Chigi (leggi qui). Abbiamo chiesto ad Alessandro D’este, Ceo Italy di Ferrero (in foto), come l’azienda dolciaria sta muovendosi in questa situazione.
L’inflazione è sulla bocca di tutti. Ferrero come la affronta?
La Ferrero è una delle aziende che ha aumentato meno i prezzi negli ultimi anni: dal 2017 al 2022 non abbiamo presentato incrementi di listino, e quello che abbiamo presentato nel 2023 è di gran lunga inferiore rispetto agli aumenti nei mercati di riferimento. Abbiamo già comunicato ai clienti che nel 2024 ritoccheremo i prezzi all’insù, ma sarà sempre un cambiamento molto contenuto.
Come riuscite a tenere bassi i prezzi?
Tutto questo è possibile perché siamo una delle poche aziende, nel nostro settore, che vede aumentare anche i volumi. Siamo cresciuti in penetrazione nelle famiglie anche nel 2023, grazie alla nostra attenzione nei confronti del consumatore. Noi, infatti, siamo disponibili ad accettare, nel breve termine, una riduzione nella percentuale dei margini, proprio per mantenere un rapporto con le persone che acquistano i nostri prodotti. Questo è quello che abbiamo sempre fatto e che faremo ancora.
Patto anti-inflazione: voi avete aderito?
Ancora no, ma aderiremo. Abbiamo ricevuto ieri i moduli. Come da lettera d’intenti delle associazioni, faremo delle iniziative per contenere l’inflazione. Non le comunicheremo in maniera pubblica: le spiegheremo direttamente al Ministero, per essere al di fuori da qualunque rischio di collusione di prezzi.
