Bologna – Sembra che finalmente si stia per giungere a una conclusione nella vicenda di Bio-on, azienda produttrice di bioplastiche fallita nel 2019. Nei giorni scorsi si è svolta la riunione dei creditori che ha accettato la proposta di concordato avanzata a settembre da Maip, società di Settimo Torinese (To) attiva nel settore dei polimeri.
La proposta del gruppo piemontese era arrivata dopo il fallimento di numerose aste (leggi qui), e metteva sul piatto circa 17 milioni di euro; i curatori fallimentari Antonio Gaiani e Luca Mandrioli e il comitato dei creditori avevano già espresso i loro pareri positivi a riguardo (leggi qui). Ora anche i creditori si sono detti d’accordo, con il 70% dei votanti a favore (stando ai dati non ancora ufficiali riportati da Milano Finanza).
Un sospiro di sollievo per lavoratori e sindacati; basti pensare che i dipendenti erano scesi da 100 a 20. Vittorio Caleffi, della Uil, ora invece parla di “luce in fondo al tunnel”: “Lo strumento del concordato è articolato ma consente di gettare le basi per ripartire con un progetto industriale di enorme valore”.
Intanto, la scorsa settimana si è tenuto l’ultimo passaggio per il dibattimento dell’ex presidente Marco Astorri, il vice Guido Cicognani, il presidente del collegio sindacale e alcuni suoi membri e altri revisori. Il giudice ha rinviato i lavori al 21 dicembre.
