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Bolton Food: per il Garante non c’è infrazione. Ma vanno cambiati pack e comunicazione

2023-12-28T09:13:29+02:0028 Dicembre 2023 - 09:13|Categorie: Grocery, in evidenza|Tag: , , , , |

Cermenate (Co) – Si chiude positivamente per l’azienda il procedimento avviato dall’Agcm nei confronti di Bolton Food, come riporta il Bollettino 49/2023. Oggetto del procedimento, la possibile ingannevolezza del claim ‘grigliato/grigliati’ riportato sulle confezioni di alcune conserve ittiche a marchio Rio mare (filetto di salmone e filetti di sgombro in diverse varianti) e ripreso sul sito aziendale, sui social e in alcuni spot pubblicitari.

Dalla documentazione acquisita è emerso che i prodotti in questione sono sottoposti a un processo complesso di cottura che comprende anche la grigliatura, sul pesce ancora non cotto, realizzata secondo una procedura brevettata a una temperatura di 200°- 800° C. Inoltre, una relazione tecnica scientifico-gastronomica sui prodotti a marchio Rio Mare della linea ‘Grigliati’ acquisita dall’Autorità in sede ispettiva precisa che “nel caso di processi di cottura multipli, salvo esista un termine specifico che riassuma la serie dei processi utilizzati, si mantiene la denominazione del processo che caratterizza in modo distintivo il prodotto, che, di regola, è quello che ne determina l’aspetto esteriore e gli aromi caratteristici, ovvero il processo a più alta temperatura”.

Per scongiurare possibili fraintendimenti da parte del consumatore, Bolton si è impegnata a inserire sui pack (mediante asterisco) e in ogni comunicazione commerciale una specifica, ovvero che “la grigliatura è una delle fasi del processo di cottura”. L’azienda avvierà la produzione con la nuova confezione entro quattro mesi dalla data di notifica del provvedimento di chiusura dell’istruttoria e immetterà le nuove confezioni sul mercato entro sei mesi dalla stessa data. Impegni che, secondo l’Agcm, sono “idonei a far venir meno i possibili profili di scorrettezza della pratica commerciale oggetto di istruttoria”, e che la portano quindi a “chiudere il procedimento senza accertare l’infrazione”.

Si legge ancora: “Ai sensi dell’articolo 27, comma 12, del Codice del consumo, in caso di inottemperanza alla presente delibera l’Autorità applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 10.000 a 10.000.000 euro. Nei casi di reiterata inottemperanza l’Autorità può disporre la sospensione dell’attività di impresa per un periodo non superiore a trenta giorni”.

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