Canada: stop all’import di salumi dall’area parmense sottoposta a nuove restrizioni

2024-04-19T09:41:32+02:0019 Aprile 2024 - 09:41|Categorie: in evidenza, Salumi|Tag: , , , , , , |

Parma – Arrivano i primi effetti delle nuove restrizioni decise da Bruxelles, con l’inserimento di alcuni comuni al livello restrizione II (area con cinghiale infetto). Il Canada ha infatti chiuso all’import di salumi prodotti nei comuni interessati. Spiega all’Adnkronos Davide Calderone, direttore di Assica: “C’è tanta, tanta preoccupazione. Da oggi il Canada è un mercato chiuso per tutti i prosciutti e salumi che provengono dalla zona di restrizione II che comprende tra gli altri i comuni di Collecchio, Felino, Fornovo, Varano, in provincia di Parma, ad alta vocazione suinicola mentre gli Stati Uniti hanno una misura simile ma solo per i prodotti a breve stagionature e quindi sono salvi i prosciutti crudi stagionati. Ciò significa che il prosciutto di Parma è salvo per gli Usa“.

“Ci raggiungono ulteriori limitazioni a quelle già in atto e questo preoccupa molto”, afferma Calderone. “Il problema diventa più urgente ora perché le zone sottoposte a restrizione cominciano ad essere quelle dove ci sono tanti salumifici, inizialmente riguardavano l’Alta Liguria e il Piemonte dove ci sono pochissimi salumifici e pochi allevamenti, ora invece sono coinvolte anche le zone ad altissima vocazione di prosciuttifici e salumifici (Parma). Riteniamo sia ancora possibile intervenire e chiediamo che il governo e la struttura commissariale decidano di intervenire ponendo recinzioni per salvaguardare le zone ad alta vocazione suinicola e produttiva. E’ fondamentale recintare. Chiediamo dunque che ci sia un cambio di passo, dopo il peggioramento della situazione con le nuove zone di restrizione che si stanno allargando. E’ una situazione economica molto problematica”.

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