Milano – “Il nuovo governo si è lanciato in una sorta di guerra santa: quella contro la carne che erroneamente definisce ‘sintetica’”. Si apre con queste parole l’articolo ‘Coldiretti e la carne sintetica: fantasie, invenzioni e molte “bugie”’, firmato dalla giornalista scientifica Agnese Codignola e pubblicato a fine novembre sul quotidiano online Il Fatto Alimentare. Sul tema della carne coltivata ci sarebbe, secondo quanto spiega l’articolo, un’idea distorta della realtà, una visione sostenuta da Coldiretti “volenterosa propagatrice di notizie prive di fondamento”. Il riferimento è a un comunicato stampa dell’associazione ‘Consumi: le 5 bugie della carne Frankenstein’ pubblicato nel 2021. “Si tratta di una comunicazione emotiva, che punta solo sul terrore e sulla disinformazione. […] La carne coltivata è composta da un solo ingrediente: 100% carne”. L’articolo smonta quindi punto per punto le tesi dell’associazione. “Insinuare che la carne sintetica potrebbe far venire il cancro è uno strumento potentissimo di dissuasione. Peccato che sia totalmente falso”. Sui rischi di carenza nutrizionale sostenuti da Coldiretti, replica: “Non si capisce perché, se non a causa delle leggi inventate della biologia distorta di Coldiretti, queste proteine animali, che non hanno nulla di diverso da quelle classiche, dovrebbero essere associate a carenze nutrizionali”. La carne coltivata consentirebbe, poi, a differenza di quanto sostenuto dall’associazione, indiscutibili vantaggi ambientali: riportando uno studio pubblicato da Frontiers in Sustainable Food Systems, l’impatto in termini di consumo di acqua ed energia sarebbe inferiore anche del 90% rispetto alla carne di allevamento, le emissioni sarebbero inferiori e che non esisterebbero deiezioni. E sulla mancanza di garanzia, come sostiene Coldiretti, che tutti i prodotti chimici necessari per la coltura cellulare siano sicuri nel contesto del consumo alimentare, l’articolo scrive che è “Falso: tutto ciò che si utilizza è ampiamente approvato da decenni”.
