Cibus Tec 2023/Il convegno inaugurale

2023-10-24T17:25:36+02:0025 Ottobre 2023 - 08:00|Categorie: Fiere, in evidenza, Tecnologie|Tag: , , |

Il taglio del nastro della 53esima edizione della manifestazione. L’importanza del settore agroindustriale per il Paese, secondo esportatore al mondo di macchinari per il f&b. E un focus sul mercato statunitense con i dati presentati da Nomisma.

Si è tenuta ieri alle 10:30, presso la Sala Conferenze del Padiglione 7, la Cerimonia d’inaugurazione della 53esima edizione di Cibus Tec. La manifestazione dedicata alle tecnologie per il food&beverage ha preso ufficialmente il via con il taglio del nastro a cui hanno presenziato Franco Mosconi, presidente Fiere di Parma, Thomas Rosolia, presidente Koeln Parma Exhibitions, e Gianluca Baldoni in rappresentanza della regione Emilia Romagna. Intervenuto nel corso dell’inaugurazione anche Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), ed Emanuele Di Faustino, responsabile Industria, retail e servizi di Nomisma, che ha presentato il primo Osservatorio Machinery Cibus Tec per il Food & Beverage.

Food tech italiano: una risorsa per il Paese

Oltre 40mila visitatori sono attesi a Parma per scoprire e toccare con mano il futuro del settore agroindustriale. Un comparto che, in base ai dati elaborati da Nomisma, in Italia conta 2.107 imprese, per un totale di oltre 61mila addetti e un fatturato di circa 15,7 miliardi di euro, in crescita del +7,6% sul 2019.

A sottolineare l’importanza di un settore strategico come quello delle tecnologie alimentari è stato il ministro Adolfo Urso, intervenuto tramite videomessaggio alla conferenza. “Cibus Tec è un evento strategico per il settore agroindustriale, un comparto che si propone come perfetto connubio tra due pilastri del made in Italy, meccanica e agroindustria. La manifestazione non è solamente una fiera, ma una straordinaria vetrina dove viene mostrata l’innovazione del settore meccano-alimentare, sia a livello nazionale che internazionale”, evidenzia Urso.

L’Italia, secondo esportatore di macchinari per il f&b al mondo, deve il suo successo nel settore del food tech “all’impegno e alla ricerca di soluzioni innovative, sicure e sostenibili che caratterizzano le aziende del settore”, continua Urso, “a cui il Governo assicura in modo incondizionato il proprio sostegno. Insieme al ministro Lollobrigida abbiamo infatti inaugurato un tavolo di dialogo permanente volto a identificare soluzioni condivise e strategie di sostegno in questo momento storico di transizione ecologica e digitale. A tal proposito vorrei segnalare la riapertura dello Sportello dei contratti di sviluppo per il settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, un’importante e significativa opportunità per le aziende del settore in cui siamo tutti chiamati a rispondere alle sfide imposte dalla transizione”.

Nel cuore della Food Valley

È Parma a fare da cornice alla 53esima edizione di Cibus Tec. Una città posta nel cuore della Food Valley, un territorio di fondamentale importanza che, nel giro di 200 km circa, riunisce il 60% delle aziende produttrici dell’alimentare italiano. Ecco che allora Cibus Tec diventa “un’occasione unica per raccontare la passione per il cibo di qualità e l’inestimabile saper fare che sempre si ritrova nella nostra tradizione a tavola e che oggi si propone anche nei prodotti“, prosegue Urso.

Al fine di tramandare, difendere e valorizzare queste competenze, la formazione dei giovani talenti (dalla scuola fino all’Università) acquisisce un ruolo centrale. A tal proposito, Cibus Tec quest’anno ha istituito l’area speciale dedicata alla Talent Academy per promuovere un incontro virtuoso tra le aziende e le fondazioni che si occupano di formare i giovani talenti.

Cibus Tec: sempre più in grande 

Anche quest’anno lo svolgimento di Cibus Tec è stato possibile grazie al lavoro congiunto tra Fiere di Parma e Koelnmesse. Una joint venture che, dal 2016 a oggi, ha portato a un incremento del +30% nel numero di espositori totali e a un aumento del +59% in termini di espositori internazionali, provenienti perlopiù da Usa, Olanda, Spagna, Germania, Turchia e Cina. Oggi, la manifestazione conta 1.200 espositori e 400 brand stranieri.  “Abbiamo così creato una community tra Cibus e Cibus Tec, Anuga e Anuga FoodTec che costituisce una piattaforma di business unica al mondo”, spiega Thomas Rosolia, presidente Koeln Parma Exhibitions.

In aumento anche il numero di visitatori, che dal 2016 ha registrato un incremento totale del +32%. Considerando esclusivamente quelli internazionali, invece, il registro presenze sale del +24%, con affluenze in crescita da Usa, Messico, Brasile, Colombia, Francia e India.

Da Nomisma un focus sul mercato Usa

Intervenuto alla cerimonia d’inaugurazione, Emanuele Di Faustino ha presentato i dati del primo Osservatorio Machinery Cibus Tec per il Food & Beverage realizzato da Nomisma, concentrandosi in particolare sulle opportunità che il mercato statunitense offre alle aziende del food tech italiano.

Le imprese del nostro Paese attive nell’industria machinery sono fortemente vocate ai mercati internazionali. L’Italia, al secondo posto nella classifica dei principali esportatori di tecnologie per il food&beverage al mondo dietro alla Germania, vede nell’Europa e nel Nord America le sue principali mete di destinazione. Gli Stati Uniti, in particolare, figurano in prima posizione nella classifica dei principali importatori di tecnologie agroindustriali, con importazioni superiori ai 7 milioni di euro nel 2022. Un incremento che è proseguito anche nel primo semestre 2023, generando un valore di 3,6 milioni di euro, in aumento del 10% sullo stesso periodo del 2022.

Guardando alle tipologie di macchinari più richieste negli Usa, continua l’Osservatorio di Nomisma, troviamo al primo posto quelle per il packaging (45%), seguite da quelle per il food processing (32%) e per il bottling (23%). Tra i trend in crescita che hanno caratterizzato il primo semestre 2023 spicca l’aumento del +161% nella domanda di macchine per il food processing. In particolare, il mercato italiano delle tecnologie per il food processing vede nella California il suo primo mercato di destinazione (35,6 milioni di euro nel 2022). Seguono Illinois (30,1 milioni di euro) e New York (28,1 milioni). Quanto alle tecnologie per il bottling, il podio vede primeggiare rispettivamente New York (32,9 milioni), Ohio (27,5 milioni) e New Jersey (27 milioni). Per quanto concerne i macchinari per il packaging, infine, è la Georgia a posizionarsi in cima alla classifica dei top importer (62,3 milioni di euro nel 2022). Alle sue spalle Ohio (52,4 milioni) e North Carolina insieme all’Illinois (entrambi a 50,6 milioni).

Confrontando 2022 e 2012 è possibile notare come l’import di macchinari italiani negli Usa sia cresciuto del +132% (il segno positivo riguarda quasi tutti gli Stati della Federazione, fanno eccezione Minnesota, Oklahoma, Virginia e Vermont) e anche nel primo semestre 2023 la domanda continua a crescere segnando un +18%. Considerate poi le notevoli dimensioni dell’industria americana del food&beverage – parliamo di oltre 56mila stabilimenti produttivi e un fatturato superiore a 1.158 miliardi di euro – e l’aumento demografico che interessa il Paese, è opportuno aspettarsi un’ulteriore crescita della domanda di macchinari per l’industria alimentare. Un’occasione che le aziende italiane del food tech non devono farsi scappare.

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