Consorzio Parmigiano Reggiano: nel primo trimestre 2022, +3,6% le vendite e +6,9% le esportazioni

2022-05-03T14:25:10+02:003 Maggio 2022 - 14:25|Categorie: Formaggi|

Parma – Dopo aver chiuso un 2021 da record – con un giro d’affari al consumo pari a 2,7 miliardi di euro -, il Consorzio Parmigiano Reggiano ha registrato nel primo trimestre 2022 un +3,6% delle vendite rispetto allo stesso periodo del 2021 (33.341 tonnellate vs 32.195 tonnellate) e un +6,9% dell’export (14.546 tonnellate vs 13.611). Stabili, inoltre, le vendite nel mercato italiano (14.071 tonnellate vs 14.085) grazie alla crescita del canale della ristorazione, che compensa il lieve calo dei consumi domestici. I dati, presentati in occasione di Cibus, registrano una crescita del mercato americano (+21,1% con 3.469 tonnellate vs 2.865 tonnellate del primo trimestre 2021) e un andamento positivo nel Regno Unito (+7,3% con 1.697 tonnellate vs 1.582) e in Francia (+11,2% con 2.850 tonnellate vs 2.563). In sofferenza, invece, la Germania (-16,3% con 2.230 tonnellate vs 2664), da sempre mercato più sensibile ai prezzi. Come fanno sapere dal Consorzio, quanto si sta verificando nel mercato mondiale del latte potrebbe portare degli effetti esogeni nella componente di offerta del secondo semestre, compensando la debolezza della domanda prevista in alcuni mercati. Un anno straordinario per i differenti fattori di crisi che intervengono simultaneamente nei mercati mondiali e che devono trovare nella filiera del Parmigiano Reggiano la ricerca della stabilizzazione delle quotazioni, rendendo possibili corrette pianificazioni degli investimenti a tutti gli attori che in essa operano. “La responsabilità che ci siamo assunti è di coprire un ruolo di cabina di regia per l’intera filiera, valorizzando il nostro prodotto e rendendo a tutti gli operatori della filiera un servizio di supporto affinché ognuno di loro possa contribuire alla corretta distribuzione del valore creato”, sottolinea il presidente del Consorzio, Nicola Bertinelli. “Il trasferimento dei costi effettivi di produzione potrà e dovrà essere effettuato con piena maturità e senza condizionamenti di natura speculativa che potrebbero compromettere quanto di buono si sta costruendo per il futuro della filiera e del nostro Parmigiano Reggiano”.

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