Consorzio piadina romagnola vs Slow Food: “L’Igp è per tutelare un prodotto del territorio”

2013-03-28T13:01:37+02:0028 Marzo 2013 - 13:01|Categorie: Mercato|Tag: , , |

Cesena – Non si è fatta attendere la risposta del Consorzio piadina romagnola alle critiche avanzate, nei giorni scorsi, da Slow Food Emilia Romagna circa la richiesta di Igp per il prodotto che, da sempre, caratterizza l’offerta alimentare della Romagna. Nel corso della conferenza stampa, in scena venerdì scorso, Elio Simoni (nella foto),  presidente del Consorzio ha dichiarato:  “Mi chiedo se chi ostacola il riconoscimento Igp della piadina romagnola, a distanza di ben 11 anni, abbia ancora oggi compreso i termini della questione: che non riguarda la diatriba tra chioschi o produzione industriale, bensì la salvaguardia di un prodotto nel suo territorio di origine. Il Consorzio, che raggruppa circa il 50% dei produttori, si è posto come obiettivo la tutela del territorio e della sua piadina. Il Disciplinare di produzione della indicazione geografica protetta della piadina romagnola è essenzialmente questo: fissa dei paletti rigidi e ben precisi sulla zona di produzione, gli ingredienti, la sua storia, i controlli e la commercializzazione. È uno strumento di tutela che va a vantaggio di tutte le imprese del territorio, grandi e piccole”. (NC)

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