Cresce l’export di formaggi italiani. Virgilio Creating Value: “Il burro sempre più richiesto in Asia”

2023-09-25T10:50:26+02:0025 Settembre 2023 - 10:50|Categorie: Formaggi|Tag: , , , |

Milano – Nei primi tre mesi del 2023 i prodotti lattiero caseari italiani hanno registrato un saldo positivo nel volume delle vendite estere pari al 3,9%, realizzando in soli due anni una crescita dell’export di quasi il 6%. Lo rivelano i dati diffusi dalla 78esima assemblea di Assolatte, l’associazione nazionale che riunisce circa 1.500 aziende italiane del settore lattiero caseario, per un valore di 18 miliardi di euro di fatturato. Di questi, 5 miliardi provengono dai mercati esteri, dove la domanda di formaggi italiani continua a crescere, nonostante l’aumento dei prezzi. È il caso in particolare della Cina, dove le previsioni parlano di un trend in netta crescita e non solo per eccellenze già note come il Parmigiano Reggiano, ma anche prodotti relativamente nuovi per i consumatori locali, come il burro. In Cina, dopo un paio d’anni difficili il burro ha segnato nel 2022 un ritorno delle esportazioni ai livelli pre Covid: a +40% circa rispetto al 2019. Come rivela Clal.it, l’aumento dei prezzi medi per il burro importato nel 2022 è stato del +43% rispetto al 2021. L’Italia ha beneficiato di questa situazione, tanto da collocarsi al quarto tra i fornitori di formaggi dopo Nuova Zelanda (64% della quota di mercato), Australia (14%) e Stati Uniti (5%).

“Il burro è fondamentale nella cucina europea e sta diventando sempre più rilevante anche nei mercati asiatici, dove sta guadagnando popolarità per la sua versatilità e il gusto leggero”, afferma Gabriele Falcone, Ceo e co-fondatore di Virgilio Creating Value, una società di sviluppo e consulenza aziendale specializzata in aziende f&b e che opera come filiale regionale nell’area Asia-Pacifico. Tra i clienti della società in ambito lattiero caseario, anche il brand italiano Latterie Soresina. “Leader del mercato italiano per Grana Padano e Parmigiano Reggiano, Latteria Soresina ha appena ampliato la propria offerta con un burro gourmet di qualità superiore che sta già suscitando molto interesse tra i rivenditori in Asia”, aggiunge Gabriele Falcone. “Tuttavia, è importante sottolineare che l’uso del burro nella cucina cinese non è così diffuso come lo è nella cucina occidentale, e che una strategia export di successo necessita di un progetto personalizzato in base alle esigenze e alle caratteristiche uniche di ciascuna azienda. Ancora una volta, comprendere la cultura è fondamentale soprattutto quando si ha a che fare con i mercati asiatici”.

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