Parma – Ci sono volute 11 settimane consecutive di rialzi, in cui il suino vivo è passato da 1,917 euro/kg del 19 gennaio ai 2,235 euro/kg del 13 aprile, che rimane quindi il massimo storico. Ora il mercato inizia a reclamare un prezzo più accessibile, e comprensibilmente questo ha causato una frizione percepibile quotidianamente nella filiera del suino. Se settimana scorsa questa tensione ha causato il secondo non formulato dell’anno, oggi produce una quotazione a forbice quantificabile con un ribasso compreso tra tra lo 0,7% e l’1,1% rispetto a due settimane fa. I nuovi prezzi sono quindi 2,21-2,22 euro/kg per il suino pesante Dop, 2,15-2,16 euro/kg per il suino leggero Dop e 2,04-2,05 euro/kg per il non tutelato.
Si tratta comunque di quotazioni molto alte, circa il 30% in più rispetto all’anno scorso, quando il maiale costava 1,701 euro/kg ed era avviato a perdere un ulteriore 8% durante la primavera. Quali conseguenze avrà questo assestamento sui tagli freschi lo valuteremo domani pomeriggio, più complicato prevedere se e quanto durerà questa tendenza sul vivo. Se dovesse replicarsi l’anno scorso, il pesante Dop perderebbe meno di 20 centesimi, rimanendo comunque sopra la soglia dei 2,00 euro/kg.
