Parma – Diminuisce leggermente la velocità con cui gli allevatori stanno facendo pagare il suino vivo italiano. Dopo due settimane con un tasso compreso tra l’1,3% e l’1,5%, oggi l’aumento è inferiore al punto percentuale, vale 2 centesimi tondi e porta i prezzi di riferimento a 2,162 euro/kg per il pesante Dop, 2,102 euro/kg per il Dop inferiore ai 160 kg e 1,996 euro/kg per il non tutelato, che per un soffio non sfiora il ritorno ai 2,00 euro/kg, soglia abbandonata l’11 maggio. Il record (2,235 euro/kg, del 13 aprile) dista quindi 7,3 centesimi, e a questo ritmo la prospettiva di agganciarlo si allontana di qualche settimana. Forse l’effetto dei mancati aumenti sui tagli di settimana scorsa ha costretto i macellatori a essere più duri in trattativa, o forse semplicemente il mercato tende a non fare esplodere in maniera incontrollata una situazione già caldissima. In ogni caso, per far comprendere la serietà della situazione, un anno fa il suino vivo veniva quotato 1,791/1,801 euro/kg: la crescita dei costi rispetto all’anno scorso, per i macelli, è quindi del 20% abbondante.
