Parigi (Francia) – Condannare Danone a programmare un ‘percorso di deplastificazione’. A chiederlo sono alcune Ong ambientaliste – ClientEarth, Surfrider Foundation Europe e Zero Waste France – che, a fine settembre, avevano puntato il dito contro la multinazionale e altri otto giganti della distribuzione e dell’alimentare (tra cui Auchan, Carrefour e Lactalis), sulla base di una legge del 2017 sul ‘dovere di vigilanza’ delle grandi aziende, che devono garantire il rispetto dei diritti umani fondamentali e dell’ambiente.
Le Ong hanno alla fine denunciato formalmente la sola Danone. Sostengono, infatti, che gli sforzi della multinazionale per ridurre il proprio impatto ambientale non siano sufficienti, non citando nel proprio piano di vigilanza l’inquinamento da plastiche, nonostante ne sia tra i maggiori responsabili, secondo il movimento Break free from plastic.
In tutta risposta, Danone ha affermato di aver definito un “piano completo di azioni per ridurre l’utilizzo di plastica, sostenerne il riutilizzo, contribuire al consolidamento delle filiere di raccolta e riciclaggio affinché non venga dispersa nella natura e venga sviluppata la ricerca su materiali alternativi”. Il gruppo, inoltre, si è posto l’obiettivo di realizzare imballaggi 100% riciclabili, riutilizzabili o compostabili entro il 2025.
La denuncia potrebbe sfociare in un’udienza presso il Tribunale di Parigi.
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