Parma – L’Efsa, autorità europea per la sicurezza alimentare, nella sua valutazione dell’impatto del glifosato (pesticida più utilizzato come sostanza attiva nella protezione delle piante) sulla salute dell’uomo, non ha evidenziato aree di preoccupazione critica. A riportare la notizia Il Sole 24 Ore. L’autorità, come riporta il quotidiano, ha ripreso la precedente valutazione dell’Agenzia europea per le sostanze chimiche svolta nel 2022, conclusa con l’affermazione dell’”assenza di criteri scientifici per classificare il glifosato come sostanza cancerogena, mutagena o reprotossica”. E ha sottolineato come il pesticida non abbia conseguenze negative sull’essere umano, evidenziando però allo stesso tempo delle lacune nei dati dell’analisi tali da non consentire di arrivare a una conclusione sulla valutazione dei rischi del glifosato su piante e biodiversità.
Ora, visto il giudizio dell’Efsa, la Commissione Europea, dopo l’estate, dovrà presentare una proposta agli stati membri sull’eventuale proroga dell’autorizzazione all’uso del glifosato che, come ricorda il quotidiano, dovrebbe scadere il prossimo 15 dicembre. La proposta poi, per essere approvata dovrà ottenere una maggioranza qualificata oppure potrà essere respinta con una minoranza di blocco. Importante sarà la posizione dell’Italia, che nel 2017 si espresse negativamente sull’uso del glifosato; della Francia, che inizialmente si oppose all’autorizzazione e vietò l’uso del pesticida ma in un secondo momento ne consentì l’uso; e della Germania, che dopo un iniziale divieto si espresse a favore dell’autorizzazione.
