Imprese: fatturati in crescita nel 2022, ma attesa stagnazione per il 2023-24. I dati Cerved

2023-01-16T11:47:33+02:0016 Gennaio 2023 - 11:47|Categorie: in evidenza, Mercato|Tag: , , , , |

Meda (Mb) – Nonostante il peggioramento della congiuntura economica, le imprese italiane hanno chiuso il 2022 con ricavi in crescita. Gli effetti negativi di inflazione, caro energia e materia prima, tuttavia, si tradurranno in una stagnazione dei conti economici del biennio 2023-24. Con conseguenze diversificate tra i settori. Questo quanto emerge dal Cerved Industry Forecast, lo studio Cerved che analizza l’evoluzione dei ricavi delle imprese italiane nel prossimo biennio.

Due gli scenari ipotizzati da Cerved. Uno base, con conflitto in risoluzione, shock energetico in rientro ed efficace impiego delle risorse Pnrr. Il secondo, invece, più pessimistico. Se nel 2022 i fatturati reali delle imprese sono cresciuti del 3,1%, la ripresa post-pandemica cesserà nel 2023, con ricavi previsti in forte decelerazione nello scenario base (+0,5%) e addirittura in contrazione dell’1,1% nello scenario worst, che dal 2021 al 2024 vedrebbe una crescita del fatturato reale di solo il 2,1%.

Quanto ai settori, stando alle previsioni, nel 2023 il comparto che cresce maggiormente è quello dei mezzi di trasporto (+4% sul 2022 scenario base, +0,6% in quello worst). L’elettromeccanica è invece il comparto con le peggiori performance (-1,9% nello scenario base, -3,7% in quello worst).

Nel 2024, i comparti che crescono maggiormente rispetto al 2021 nello scenario base sono i servizi non finanziari (+16,6%) e la logistica e trasporti (+11,1%). Le prestazioni peggiori riguardano invece le aziende agricole (-2,7% sul 2021 nel quadro base, -4,6% in quello worst), che risentono dell’aumento del costo di sementi, carburanti e fertilizzanti.

A incidere significativamente sul quadro anche i prezzi delle commodities. Nel 2024, i settori più colpiti perderebbero in media l’8,33% (contro il 9,6%) sul 2021. Nello scenario worst, quattro settori avrebbero una variazione negativa in doppia cifra: vendita di gas (-12,7%), imballaggi in metallo (-11,8%), accumulatori e batterie (-10,6%) e mangimi per animali (-11,1%).

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