Roma – Le consegne di latte in Italia sono in diminuzione da aprile 2022 e la minor offerta ha portato il prezzo alla stalla a valori record: 60 euro per 100 litri a dicembre e gennaio. I prezzi elevati hanno, però, indebolito la domanda. Queste le considerazioni di Clal.
Come conseguenza, il latte italiano ha visto il prezzo rimanere stabile alla stalla ma tendere al ribasso per il latte spot. E questo nonostante le produzioni siano ancora in calo (rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) e siano minacciate dalla carenza di foraggi causata dal clima. Il settore lattiero-caseario italiano registra, dunque, una diminuzione sia dell’offerta che della domanda. Una dinamica dovuta al recupero delle produzioni a livello Europeo.
La Germania ha visto le consegne crescere da settembre 2022: l’incentivo è arrivato dall’aumento dei prezzi del latte alla stalla. Il recupero dell’offerta, affiancato a un rallentamento della domanda e a un restringimento dei ricavi sui derivati, sta provocando la diminuzione dei prezzi del latte nel Paese. Il surplus produttivo permette alla Germania di esportare in Italia latte e semilavorati, influenzando al ribasso il mercato locale. Una situazione che potrebbe rimanere simile per i prossimi mesi, dato il rallentamento delle macellazioni tedesche; comunque, il clima giocherà un ruolo rilevante nel determinare lo stato dei pascoli.
In Francia, al contrario, Infatti, la carenza di latte non è stata compensata da una maggiorazione sufficiente del prezzo (47,35 euro per 100 litri a dicembre 2022): in questo modo un potenziale recupero dell’offerta nel Paese è stato inibito.
