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Industria molitoria italiana: nel 2022 aumentano i volumi produttivi. I dati Italmopa

2023-06-12T09:24:05+02:0012 Giugno 2023 - 09:24|Categorie: Dolci&Salati, Grocery|Tag: , |

Roma – Si è svolta venerdì 9 giugno l’Assemblea generale annuale di Italmopa, l’Associazione industriali mugnai d’Italia che rappresenta l’industria molitoria nazionale a frumento tenero e frumento duro. Diffusi i dati del comparto che, nel 2022, registra un andamento positivo dei volumi produttivi e un aumento dei fatturati dovuto al forte incremento del prezzo delle materie prime agricole ed energetiche.

Il volume degli sfarinati prodotti ha raggiunto 8,128 milioni di tonnellate (+4,1% sul 2021), mentre il volume complessivo dei prodotti dell’industria molitoria – inclusi i sottoprodotti della macinazione – supera 11,5 milioni di tonnellate. Il fatturato complessivo dell’industria molitoria cresce invece del 42,4% toccando 6,1 miliardi di euro.

Quanto al comparto della macinazione del frumento tenero, Italmopa evidenza un incremento dei volumi produttivi di farine (+3,4%) e, soprattutto, trend positivi nel principale canale di commercializzazione per il comparto, quello della panificazione, che cresce del 3,9% grazie alla robusta richiesta della grande distribuzione. Crescita stabile (+0,4%) per le farine destinate al dolciario nonostante la contrazione della domanda per la produzione di dolci da ricorrenza, e segno positivo anche per la domanda del canale pizza (+7,2%), trainato dal comparto surgelato (+13,2%) e dall’export (+19,8%). In flessione le farine destinate agli scaffali della Gdo (-8,6%) dopo l’effetto accaparramento del periodo Covid. Il fatturato complessivo del settore si attesta a 2,9 miliardi di euro (+43,1% sul 2021).

Per quanto riguarda il comparto della macinazione del frumento duro, cresce del 4,8% la produzione di semole per via dell’andamento positivo della domanda proveniente dall’industria pastaria, trascinata dalle performance positive registrate all’estero. L’incremento del fatturato – giunto a 3,1 miliardi di euro, in aumento del 41,5% sull’anno precedente – “è l’inevitabile e diretta conseguenza dell’adeguamento, seppur parziale, delle quotazioni dei prodotti della macinazione alle tensioni senza precedenti sui prezzi delle materie prime, agricole ed energetiche, che possono rappresentare, è opportuno ricordarlo, sino al 90% dei costi totali di produzione”, spiega Italmopa.

 

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