“Industrie e retailer dovranno aumentare i prezzi per salvaguardare la redditività”, dichiara D’Este (Ibc)

2023-03-24T10:19:34+02:0024 Marzo 2023 - 10:19|Categorie: in evidenza, Mercato, Retail|Tag: , , |

Milano – L’inflazione food corre anche a febbraio, attestandosi a +12,7% su base annuale. Un dato che preoccupa i produttori e le aziende della distribuzione, come spiega a Repubblica Alessandro D’Este, presidente di Ibc (59mila aziende per un fatturato di 180 miliardi di euro) e Ad Ferrero commerciale Italia. “Il 2022 è stato un anno particolare perchè gli italiani, nonostante l’aumento dei prezzi, hanno mantenuto i consumi attingendo ai risparmi realizzati durante il confinamento causato dal Covid”, dichiara D’Este. Ma questa situazione, secondo un’indagine Prometeia, potrebbe pregiudicare la sopravvivenza di circa il 30% delle aziende di settore, e si tratta soprattutto di Pmi che da mesi lavorano con margini in contrazione. “Le aziende industriali, così come quelle distributive, saranno costrette ad aumentare i prezzi per poter salvaguardare la redditività delle imprese e difendere il livello occupazionale”, prosegue il presidente di Ibc. Per uscire da questa situazione, D’Este avanza alcune proposte: “Servono politiche economiche e fiscali di medio-lungo periodo che incentivino investimenti in digitalizzazione e sostenibilità, taglino il cuneo fiscale, semplifichino gli iter burocratici e amministrativi, riducano i tempi dei processi nella giustizia per attirare investimenti stranieri nel nostro Paese”. A monte, c’è comunque il problema cronico della dimensione media delle nostre aziende (3 milioni di euro), sempre secondo D’Este: “Piccole realtà che scontano problemi strutturali per le dimensioni, la scarsa capacità di investimento e di competizione sui mercati internazionali”. Di questi temi e di molto altri si parlerà nel corso del workshop del 28 marzo, in scena a Milano all’Hotel Magna Pars (via Forcella 6).

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