La Gdo sta diventando un grande produttore senza fabbrica? E i discount che mantengono i margini?

2024-02-20T16:52:15+02:0020 Febbraio 2024 - 16:52|Categorie: in evidenza, Retail|Tag: , , , |

Di Giulio Rubinelli

In attesa dei dati di bilancio 2023 che arriveranno da Mediobanca forse conviene dare ancora una occhiata ai dati di bilancio del 2022 ,perché alcuni indicatori potrebbero essere utili per poi analizzare i dati del 2023 e i trend verosimilmente prodotti negli ultimi due anni.

Ecco alcuni risultati.

Nel campione scelto da Deloitte (gli ultimi dati sono dei bilanci del 2022, con un fatturato di circa la metà del valore assoluto di circa 94 mld di euro) la riduzione del margine commerciale di quasi un punto percentuale è dovuto all’aumento del costo del venduto (che è stato compensato dada un miglioramento dell’incidenza del costo del personale) e un aumento di quasi un punto percentuale dell’incidenza delle utenze energetiche e all’aumento dell’energia, che da sole hanno contribuito al peggioramento dell’ebitda e anche dell’ebit.

La Gdo visti i risultati delle Mdd, le marche del distributore potrebbero intraprendere sempre più la strada di diventare “produttori senza fabbrica”.

I discount hanno contenuto l’effetto inflattivo sugli acquisti mantenendo margini commerciali più stabili (leggermente in calo) e nonostante il gran numero di aperture di punti di vendita rispetto alla Gdo tradizionale, hanno conseguito maggiori efficienze in termini di costo che hanno portato a una redditività costante rispetto all’anno precedente. L’ebit infatti è inalterata. Resta il fatto che le performance del discount negli ultimi anni sono state superiori rispetto a quelle della Gdo classica, sia in termini di crescita sia in termini di redditività e generazione di cassa.

Fonte: Deloitte-Link/Ibc

Torna in cima