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Lettonia, il governo invitato a determinare una quota di prodotti locali nei punti vendita

2024-05-27T08:47:41+02:0027 Maggio 2024 - 08:47|Categorie: Mercato, Retail|Tag: , , , |

Riga (Lettonia) – Il Saeima , parlamento della Repubblica di Lettonia, attraverso il comitato per la Politica economica, agricola, ambientale e regionale ha invitato il consiglio dei ministri di Riga a studiare il modo di garantire una maggiore presenza di prodotti alimentari locali nel settore della vendita al dettaglio. L’iniziativa che viene dalla piccola repubblica baltica fa notizia, perché il parlamento ha di fatto esortato l’esecutivo a determinare a tavolino la percentuale di prodotti alimentari locali sugli scaffali dei negozi del Paese. Il comitato chiede inoltre al governo di condurre uno studio di fattibilità per lo sviluppo di uno strumento digitale di comparazione dei prodotti alimentari, attraverso il quale l’acquirente possa osservare, confrontare i prezzi e scegliere l’acquisto migliore.

La lettera al Consiglio dei ministri è stata redatta dopo che il consiglio per la Concorrenza (CC) ha presentato ai membri della commissione gli studi di monitoraggio del mercato alimentare durante una riunione a porte chiuse all’inizio di maggio. Il capo della commissione, Skaidrīte Ābrama, ha dichiarato che la tendenza dei rivenditori ad applicare un ricarico mediamente più alto agli alimenti prodotti in Lettonia non è sistematica o regolare. Il Consiglio per la concorrenza ha analizzato le variazioni di prezzo in 21 rivenditori. Nel 30% dei casi tale pratica è stata osservata in determinati periodi. “Ciò non indica che questo tipo di pratica sia ampiamente diffusa e si applichi a tutti i rivenditori”, afferma Ābrama. Che ha rimarcato come i fornitori di prodotti alimentari siano estremamente riluttanti a presentare reclami al consiglio per la Concorrenza in merito all’atteggiamento dei rivenditori, perché temono di essere esclusi dalla rete di vendita al dettaglio. Gli esiti del monitoraggio hanno dimostrato che il ricarico applicato ai prodotti autoctoni è mediamente più alto rispetto alle importazioni.

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