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L’export di spirits cresce a valore (+5%) ma rallenta in termini di volumi (-2,4%)

2023-12-05T17:17:50+02:005 Dicembre 2023 - 17:17|Categorie: Beverage|Tag: , , , , |

Roma – Cresce del +5% a valore, rispetto al 2022, il mercato italiano dell’esportazione di spirits. Allo stesso tempo, però, il comparto registra anche una flessione del -2,4% dei volumi. Questa la fotografia scattata sul settore dall’ultima edizione dell’Osservatorio Federvini a cura di Nomisma e TradeLab.

I liquori, in particolare, nel periodo analizzato registrano una crescita a valore negli Usa del +1,4% e una leggera flessione a volume (-0,7%). A registrare performance in decrescita è anche l’export di grappa, che mette a segno una contrazione a volume del -12% e una riduzione a valore del -6%. In Gdo, invece, gli spirits italiani mettono a segno un +2,6% rispetto al 2022 per un valore di circa 900 milioni di euro. A trainare il comparto, secondo l’analisi, sono i distillati e le acquaviti (44,9% del totale), primi fra tutti grappa e whisky. Seguiti da liquori dolci (19,8%) come limoncello e sambuca, aperitivi alcolici (19,1%) e amari (16,3%).

“Dopo un 2022 caratterizzato da una forte ripresa post pandemia, l’andamento di quest’anno era in larga parte previsto, anche alla luce di un quadro caratterizzato da tensioni geopolitiche e dal rallentamento più marcato nell’Eurozona”, sottolinea Micaela Pallini, presidente di Federvini. “I dati del nostro Osservatorio evidenziano nel complesso la capacità di resilienza del settore dei vini, degli spiriti e degli aceti italiani che si conferma un pilastro fondamentale dell’agroalimentare nazionale”.

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