Chicago (Usa) – Sono due gli obiettivi Ue sulle emissioni nette di gas serra che l’industria delle bevande deve raggiungere: 40% di tecnologie strategiche a zero emissioni entro il 2030 e zero emissioni nette entro il 2050. Secondo la società di consulenza internazionale Kearney, però, se il comparto non accelera rischia di non riuscire a centrare quanto sopra.
Negli ultimi anni la riduzione media delle emissioni inquinanti nel comparto, riporta Il Sole 24 Ore, è stata pari allo 0,7%. Troppo poco per centrare in tempo gli obiettivi prefissati. “Per raggiungere target così ambiziosi, l’industria delle bevande dovrebbe accelerare di ben 11 volte la velocità con cui oggi è in grado di ridurre le emissioni di gas serra”, sottolinea infatti Emanuele Savoia di Kearney.
Nel 2021, i produttori di bevande hanno immesso nell’ambiente circa 1,5 miliardi di tonnellate di CO2. Il 3,8% di tutti i gas serra scaricati. A pesare maggiormente sulle emissioni, per circa il 58%, le materie prime e i materiali di imballaggio (23%). “Sul packaging si potrebbe fare molto, per esempio cambiando la forma dei contenitori, oppure ricorrendo a materiali nuovi come le vernici speciali per i brick, che ne consentono il riuso come carta”, conclude Savoia.
