Di Luigi Rubinelli
Esselunga entra nei servizi food alle aziende. Non è un annuncio di poco conto. È un po’ quel che succedeva diversi anni fa quando i cash and carry vendevano ai consumatori privati senza partita Iva, oltre alla loro clientela B2B.
Cosa ha spinto Esselunga a costituire addirittura una divisione che si occuperà di questo nuovo business?
Per rispondere bisogna tenere presente le attività di produzione di Esselunga, ben visibili nei reparti a servizio dei suoi superstore, a cominciare dal reparto gastronomia, ma anche dalla panetteria e dalla pasticceria Elisenda, con il suo alto di gamma e dalla pescheria. E cioè: Esselunga è anche un gruppo di produzione, oltre che di vendita.
Esselunga ha già diversificato il suo formato:
- con il sito online e le consegne a domicilio o il ritiro nei locker
- con La Esse, superette con uso di cucina
- con il rafforzamento di Atlantic, il suo bar e ristoro.
Adesso entra nell’Horeca proponendo ai suoi potenziali clienti:
- per i bar o i professionisti: tutti i prodotti per la prima colazione o per il lunch, ma anche per gli aperitivi. Nelle ricorrenze Esselunga può fornire anche i cesti regalo,
- il ritiro delle merci acquistate il giorno prima può essere ritirato nei locker a marchio Esselunga oppure potrà essere consegnato dai camioncini refrigerati della flotta aziendale.
Perché Esselunga entra nell’Horeca?
- Da una parte l’ingresso di Esselunga nell’Horeca è una scelta naturale che attraversa lo stretching del business.
- Dall’altro evidentemente la crescita aziendale è ridotta perché le nuove aperture sono dirette e mai con l’ausilio del franchising e quindi la crescita del fatturato deve per forza passare per nuovi business paralleli.
- Probabilmente l’ingresso nell’Horeca è dovuto anche alla pressione dei discount, sempre più nelle vicinanze dei superstore Esselunga.
Una strategia da seguire con attenzione.
In foto: Gabriele Villa, direttore generale Esselunga