Roberto Pini: “La filiera suinicola deve essere lungimirante e coesa”

2022-09-05T16:02:58+02:005 Settembre 2022 - 16:02|Categorie: Carni, in evidenza, Salumi|Tag: , |

Castelverde (Cremona) – Roberto Pini, amministratore unico del gruppo Pini, affronta tutti i temi caldi del momento per il settore salumi e carne suina in una lunga intervista al portale Teseo by Clal, a firma di Matteo Bernardelli. L’Ad del colosso da 1,5 miliardi di euro, con sedi anche in Ungheria e Spagna, spiega: “Nelle due strutture di macellazione in Italia avevamo una quota di export del 25% in Asia e avevamo creato un rapporto privilegiato con il Giappone, che cerca qualità e che aveva trovato nel suino Made in Italy la giusta risposta alla ricerca di carne con la giusta infiltrazione di grasso e una marezzatura in grado di soddisfare i canoni culinari giapponesi. Ora con la peste suina siamo bloccati e, complessivamente, è stato sospeso l’85% dell’export extra Ue”. L’obiettivo dei prossimi anni, anche per far fronte alle oscillazioni del mercato, è una “filiera con un’integrazione a monte e a valle, monitorando allo stesso tempo il discorso allevatoriale e della produzione. È in questa ottica l’interesse che abbiamo mostrato per il gruppo Ferrarini a Reggio Emilia”. Per quanto riguarda il settore in generale, Pini commenta: “Sono ottimista, ma solamente se tutti i protagonisti della filiera saranno così maturi da poter dialogare per costruire un futuro insieme. Altrimenti sarà difficile per tutto il settore. Siamo tutti alle prese con l’aumento dei costi di produzione e gli incrementi delle spese mettono in difficoltà i singoli anelli della catena di approvvigionamento. Dobbiamo essere lungimiranti e coesi”. Secondo Pini, inoltre, “ampliare la gamma delle genetiche approvate e dare spazio a nuove linee, senza abbassare lo standard qualitativo, può rappresentare un’opportunità per un’offerta più ampia sul mercato”.

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