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Settore avicolo, Rabobank: pesano i costi di mangimi e materie prime

2024-03-07T09:57:42+02:007 Marzo 2024 - 09:53|Categorie: Carni|Tag: , , , |

Utrecht (Paesi Bassi) – “I costi elevatissimi del mangime composto e di altre materie prime agricole hanno pesato sul settore avicolo. In appena cinque anni, questi prezzi sono aumentati in media di circa il 20%”. Sono le dichiarazioni riportate sulle pagine di Poultry World di Jeroen van den Hurk e Nan-Dirk Mulder, rispettivamente sector manager food & agri e international senior analyst animal protein di Rabobank, istituto multinazionale olandese di servizi bancari e finanziari.

Hanno avuto un impatto sugli allevamenti Ue anche i costi energetici e la diffusione dell’aviaria. In Germania, ha pesato sulla produzione anche l’introduzione, a fine 2022, della certificazione obbligatoria Okt (che vieta l’uccisione dei pulcini maschi). “Ciò ha portato ad avere uova molto costose”, spiega Mulder, “e questo ha impattato anche sul mercato olandese, siccome circa il 45% di tutte le uova esportate dall’Olanda finiscono in Germania”.

Il Paese che registra la crescita più rapida in Europa, per quanto riguarda la produzione di carne avicola, è la Polonia. In particolare, il broiler registra performance superiori alla media: 2,8 milioni di tonnellate di carne all’anno (nel 2013 erano 1,6 milioni). Il settore avicolo polacco dovrebbe crescere ancora dell’1% ogni anno (1,1 milioni di tonnellate) fino al 2030, a fronte di un calo atteso nei paesi del nord-ovest europeo.

I prezzi dei broiler, che sono stati particolarmente elevati nell’ultima estate, “stanno mostrando un trend di discesa, in linea con i prezzi più bassi del mangime”. La situazione dovrebbe stabilizzarsi, a meno che l’influenza aviaria non esploda negli allevamenti del Brasile (Paese che copre il 35% della produzione mondiale), portandosi dietro un’impennata dei costi.

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