“L’incidenza della private label sul nostro fatturato - che nel 2012 si è attestato intorno ai 27 milioni di euro - è del 25%”, esordisce Daniele Cremonesi, amministratore delegato del Salumificio San Michele. “L’80% delle vendite a marca commerciale, però, avviene attraverso le grandi insegne della Gd italiana, prevalentemente Coop, Billa e Carrefour. E’ nostro
Amsterdam – “Se fino a qualche anno fa la marca privata incideva per il 75% del nostro fatturato, oggi, rappresenta il 65%”, spiega Nicola Furlotti, responsabile commerciale dell’omonimo salumificio. “L’azienda, infatti, negli ultimi anni ha scelto di investire sul proprio marchio, ridimensionando i valori delle private label”. Strategica la presenza del salumificio a Plma: “Solo
Amsterdam - Attento studio del dressing del prodotto e possibilità infinite di personalizzazione. Queste le caratteristiche fondamentali dei servizi per i prodotti private label di Cfc food, società specializzata nella consulenza commerciale nel settore alimentare, in particolare per il lattiero-caseario: “Studiamo attentamente la vestizione del prodotto”, spiega Paolo Zentilini. “Siamo fortemente specializzati nel comparto del
Amsterdam - "Produciamo una percentuale rilevante di aceto a marchio privato per insegne nazionali e internazionali", così Mariangela Bellei, responsabile commerciale di Acetaia Bellei. "La collaborazione con Terre Ducali e Val Taro formaggi ci ha consentito di far conoscere ai buyer stranieri la qualità dei prodotti emiliani. Stiamo sviluppando ulteriori iniziative comuni all'estero, all'insegna della
Amsterdam - "Siamo ormai veterani di Plam, è infatti la sesta volta che partecipiamo a questa fiera", sottolinea Fabrizio Lorenzi di Brazzale. "La quota del prodotto a marchio commerciale per noi si assesta intorno al 40% sul fatturato globale. In prevalenza produciamo come prodotti pl: burro, grana padano e formaggio a pasta dura. Il 60%
Amsterdam - "Innanzitutto vale la pena sottolineare un dato: in Italia occorre sempre di più fare i conti con la marca privata", l'esordio di Luigi Barbuto, da gennaio direttore commerciale di Grandi Salumifici Italiani non poteva essere più deciso."A oggi Gsi vanta una quota di prodotto a marchio privato che si aggira intorno al 30
"E' la nostra prima esperienza in questa fiera, nell'ottica di crescere anche sui mercati esteri", sottolinea Giulio Gherri, presidente di Terre Ducali. "Plma è una buona vetrina dove presentare le nostre specialità. Mi auguro di replicare qui il successo di Tuttofood dove i contatti con operatori dei paesi emergenti sono stati eccellenti. Grande è stato
Amsterdam - "Significativa la nostra percentuale di prodotto di marca per la nostra azienda", sottolinea Chiara Giussani, export manager di Agriform. "La quota è del 30%circa fra Italia ed estero. Germania, Croazia e Spagna sono i nostri paesi di riferimento nei quali distribuiamo grana padano porzionato e grattugiato. In Italia, oltre a queste due referenze,
Amsterdam (Olanda) – Una superficie di 1.300 metri quadri, che ospita 102 aziende italiane. Questi i numeri della collettiva organizzata dall’Ice al Plma, la manifestazione dedicata alla private label, in scena oggi e domani ad Amsterdam. “Si tratta di un’iniziativa che intende sostenere lo sforzo di penetrazione delle aziende italiane nel mercato della private label,
Amsterdam (Olanda) – Per due giorni Amsterdam diventa la capitale della private label. Martedì 28 e mercoledì 29 maggio, presso il Rai exhibition centre della Città olandese si svolge l’edizione 2013 di Plma, la fiera internazionale interamente dedicata al settore della marca commerciale. Sono oltre 3.800 gli stand, per oltre 2.100 espositori provenienti da 68
Bologna – La quota di mercato della private label è in crescita in quasi tutti i Paesi europei. Nello specifico, la penetrazione ha superato addirittura il 40% in Svizzera, Spagna, Regno Unito, Portogallo, Germania e Belgio. I dati, registrati da Nielsen per l’Annuario internazionale 2012 della Plma (Private label manufacturers association), sono stati comunicati ieri
