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Tornano a salire i fallimenti: +5,2% le industrie chiuse nel secondo trimestre 2023 (dati Cerved)

2023-09-20T10:25:51+02:0020 Settembre 2023 - 10:24|Categorie: Mercato|Tag: , , |

Roma – I dati Cerved mostrano, per la prima volta da settembre 2021, che tornano ad aumentare i fallimenti in Italia. Colpita soprattutto l’industria: l’aumento medio dei casi nel secondo trimestre 2023 è del +1,5% (rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), ma la cifra sale al +5,2% se si guarda all’area manifatturiera. In termini assoluti, si parla di 2.070 unità, tra cui spiccano le Pmi: ad affliggerle soprattutto una crisi della liquidità, causata da una debolezza della domanda (rilevazioni Istat sulla fiducia degli imprenditori), come riporta il Sole 24 Ore.

Nello specifico, le ditte individuali sono afflitte da un +27,7% di fallimenti, mentre le società di capitali registrano un +0,3% – anche se le imprese con un fatturato tra i 2 e i 10 milioni di euro segnano un +44,8%. Le più colpite sono le imprese legate ai prodotti da forno (+84,6%), gli alberghi (+50%) e le attività all’ingrosso nelle costruzioni (+36%). All’elenco si aggiungono anche le lavorazioni meccaniche e metallurgiche (+24%), la carpenteria metallica (+23,1%), i servizi informatici e software (+20,8%) e la ristorazione (+20,3%). Andrea Mignanelli, Ad di Cerved, spiega che il principale motivo è l’inflazione con il conseguente forte rialzo dei tassi di interesse, che “hanno colpito in modo asimmetrico le imprese”.

Si segnala un aumento sensibile di liquidazioni in bonis (frutto di scelte volontarie): +26%, per quais 10.500 casi. I settori più coinvolti sono le costruzioni (+33%), i servizi (+26,2%) e l’industria (+22,8%). I posti di lavoro persi, considerando anche le liquidazioni volontarie, sono 81mila (18mila escludendole). In tutto, si parla di un miliardo di euro di valore aggiunto andato perso.

Osservando la distribuzione del fenomeno, si nota che riguarda soprattutto il Nord-Est (+12,1%) e il Centro (+11,6%), mentre il Nord-Ovest e il Mezzogiorno registrano un calo dei casi (rispettivamente, -4% e -7,1%). La regione migliore è la Valle d’Aosta (-33,3%), la peggiore il Molise (+85,7%). Guardando all’Europa, nel periodo aprile-giugno le dichiarazioni di bancarotta sono cresciute dell’8,4% rispetto al primo trimestre 2023.

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