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Allevamento e ambiente: in Canada i primi vitelli ‘a bassa emissione’ di metano

2023-08-22T11:29:42+02:0022 Agosto 2023 - 11:29|Categorie: Carni, Mercato|Tag: , , , , |

Ontario (Canada) – Il tema delle emissioni di metano nel settore agricolo è da tempo al centro di studi scientifici. L’ultima novità arriva dal Canada dove Ben Loewith, nell’Ontario, sarà tra i primi ad allevare, la prossima primavera, dei vitelli ‘a bassa emissione di metano’. A giugno, Loewith avrebbe infatti inseminato artificialmente un centinaio di vacche con il primo seme di toro caratterizzato da un tratto genetico a basso contenuto di metano. La società che lo commercializza, la Semex, ha fatto sapere che questa innovazione potrebbe contribuire a ridurre le emissioni di metano delle vacche da latte canadese dell’1,5% l’anno e fino al 20-30% entro il 2050. E c’è già chi ritiene che, se adottato su larga scala, questo sistema possa contribuire sensibilmente alla riduzione delle emissioni globali.

Come riportava lo scorso maggio l’Ansa, il settore agricolo rappresenterebbe infatti la prima fonte di emissioni di metano al mondo, pari a circa il 30%. E la fermentazione enterica, quindi i processi digestivi dei bovini, contribuirebbero al 70% delle emissioni di questa percentuale, seguite dalla decomposizione delle deiezioni animali (20%). Una mucca adulta può infatti arrivare a produrre anche 500 litri di metano al giorno.

L’argomento resta dunque centrale e non solo per la comunità scientifica. Progetti in tal senso avrebbero già attirato l’interesse di investitori del calibro di Bill Gates (Microsoft), Jeff Bezos (Amazon) e Jack Ma (Alibaba) (leggi qui). Da segnalare, poi, il caso della Nuova Zelanda. Nel 2022, l’ex primo ministro Jacinda Ardern aveva addirittura annunciato l’intenzione di iniziare a tassare, a partire dal 2025, le emissioni di metano degli allevamenti intensivi presenti nel Paese.

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