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Assocaseari, il punto settimanale sul mercato: continua la crescita del grasso

Cremona – L’analisi degli andamenti della scorsa settimana, a cura di Assocaseari, rivela che continua imperterrita la salita del grasso. Il Global Diary Trade ha infatti segnato aumenti addirittura a due cifre per il burro e per il latte. Scende, invece, il latte scremato.

Di seguito il commento integrale, firmato da Emanuela Denti e Lorenzo Petrilli:

– In tutta Europa il grasso sembra essere più ricercato che mai e anche il mercato interno ne ha riflessi positivi, con la crema che viene venduta tra 1,90 e 1,92 €/kg partenza. Quando il grasso sale, il magro scende, e oggi viene trattato tra 0,20 e 0,205 €/kg partenza. Altra cosa il latte crudo, dove a inizio settimana non si trovavano compratori, che sono saltati fuori nella seconda parte della settimana; l’offerta però è molto elevata e non sono rari i contratti fatti tra 0,33-0,34 €/kg. Detti prezzi sono intesi franco partenza. Il mercato estero sui grassi sembra assolutamente dopato, un entusiasmo sicuramente dovuto anche ai risultati del Global Dairy Trade della scorsa settimana che ha segnalato aumenti a due cifre percentuali per il burro e il latte in polvere intero. Ecco che la crema, che martedì mattina veniva offerta a 1,94 €/kg, appena sono usciti i risultati della Nuova Zelanda già era a 1,98 €/kg e oggi addirittura vi sono richieste sopra i 2,00 €/kg. Lo scremato soffre al punto che i prezzi che in Italia sono partenza l’estero li offre arrivo. Il latte crudo sembra essersi bloccato tra 0,38 e 0,39 €/kg.

– Quello che impressiona di più è il bollettino di Kempten del burro che se sul minimo sale di € 0,05 portandosi a 3,75, il massimo invece ha fatto un salto di ben € 0,25 portandosi a 4,00 €/kg. La media di Kempten oggi è 3,875 €/kg. Il bollettino olandese invece è salito di € 0,12 portandosi a 3,77 €/kg. La Francia invece non si smentisce e arriva sempre in ritardo sul mercato lasciando invariato il prezzo a 3,75 €/kg. La media di questa settimana è di pochi centesimi inferiori a 3,80 €/kg. Come sempre, i bollettini sono un po’ più lenti del mercato, ancora di più quando il mercato è in ipertensione come in questo periodo. In Nord Europa, i commercianti stanno pagando il burro 4,15 €/kg partenza e ammettono che gli utilizzatori non sono ancora sul mercato a questi livelli.

– Anche il latte in polvere intero gode di questi aumenti su tutti i bollettini, mentre nello scremato regna l’anarchia, con la Germania che aumenta di poco lo zootecnico e tiene fermo l’alimentare, l’Olanda fa l’opposto e la Francia addirittura diminuisce. Però i bollettini sono lontani dai prezzi di mercato, dove l’intero viene ormai trattato intorno a 3.200 €/ton, con i compratori che martedì pomeriggio, dopo i risultati del Gdt inseguivano i venditori per confermare le quotazioni che fino al giorno prima erano considerate troppo esose. Stessa cosa nello scremato dove ormai sembra impossibile trovare offerte sotto i 2.600 €/ton.

– Sul siero in polvere almeno Olanda e Germania sono d’accordo, ma mentre loro aumentano, la Francia diminuisce.

– I bollettini nazionali dei formaggi segnano un ribasso di € 0,05 nelle quotazioni del Grana Padano nelle principali Borse Merci, e di € 0,10 il Monte Veronese a Verona. Quotazioni medie Ue stabili per il Cheddar a 3,07 €/kg e in aumento per l’Emmentaler a 4,91 €/kg, l’Edamer a 3,14 €/kg e il Gouda a 3,19 €/kg.

NB: I prezzi pubblicati devono essere considerati solo indicativi di una tendenza di mercato, in quanto miscellanea non solo di prezzi effettivi di vendita, ma anche di prezzi di offerte e/o richieste rilevate sul mercato.

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