Roma – Nei primi quattro mesi del 2023, i formaggi italiani crescono in quantità (+2,6%) e in valore (+19,6%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un risultato trainato da un rafforzamento sui mercati dell’Ue-27 (+6,4% su gennaio-aprile 2022). I dati sono forniti da Clal.
L’inflazione ha spinto senz’altro la crescita in valore dei formaggi, ma un ruolo l’ha giocato anche il riconoscimento a livello mondiale della qualità del made in Italy. I prodotti italiani beneficiano di prezzi mensili dei prodotti esportati in equivalente latte particolarmente elevati (94,61 euro per 100 chili): prezzi medi decisamente più alti rispetto alla media dei prodotti lattiero-caseari importati in equivalente latte (52,61 euro per 100 chili).
Prezzi esteri più competitivi, inoltre, hanno favorito il rilancio delle importazioni: nel periodo considerato, il segmento dei formaggi ha visto crescere le quantità acquistate dall’Italia del 9,7%, con i formaggi destinati alla trasformazione che hanno ottenuto un +16,3%; il latte sfuso ha totalizzato un +76,1%, con gli acquisti dalla Germania che registrano addirittura un +300,7% tendenziale.
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