“Conad non è un condominio. I prezzi devono scendere. Bisogna erogare più servizi”. E altre cose ancora sottolineate da Lusetti e Avanzini

2023-12-20T10:48:07+02:0020 Dicembre 2023 - 10:27|Categorie: Il Graffio, in evidenza, Retail|Tag: , , |

Di Luigi Rubinelli

Abbiamo anticipato alcune evidenze emerse nella conferenza stampa di fine anno di Conad (leggi qui).

Vale la pena tornare su alcuni punti toccati dal presidente Mauro Lusetti e dal direttore generale operativo Francesco Avanzini per capire dove sta andando Conad. Forniamo di seguito alcune parole chiave evidenziate dai due manager della catena.

Conad non è un condominio

“Non siamo né un condominio né una holding, ma siamo un sistema di cooperative. È bene ribadirlo: c’è un solo signor Conad: il socio. I dirigenti come me vanno e vengono, il socio rimane, ed è normale e logico che sia così. Infatti nella nostra piramide dei valori in cima ci sono i soci e il brand Conad. La concentrazione in Conad è finita, in futuro rimarranno cinque cooperative”.

La sostenibilità

“Ogni giorno ci prepariamo ad affrontare la sostenibilità: sociale ed economica e ambientale”.

I concept specialistici

“Il cambiamento sociale ed economico ci obbliga a investire maggiormente nei nostri concept specialistici e nei servizi collegati. Parlo delle parafarmacie, dell’ottica, dei pet store. Nell’immediato e nel futuro cambierà la composizione dei nuclei famigliari, con effetti drastici sull’evoluzione dei bisogni delle persone. Il prossimo anno nel pet food concentreremo a livello nazionale gli acquisti e la logistica. Sulle specializzazioni in Conad abbiamo capito che o vinciamo o impariamo”.

La spesa on line

“La spesa alimentare nell’on line è del 3% sul totale degli acquisti, come in tutta Europa. Lo è anche in Francia e Gran Bretagna se togliamo le due capitali”.

Lo studio del consumatore

“Stiamo usando le 6,5 milioni di carte Conad (con consenso allargato) per studiare il consumatore. Per farlo ci vogliono nuove competenze, che facciamo fatica a trovare. Quel che conta nel commercio è la reputazione”.

La marca del distributore

“Le nostre Mdd valgono il 33,5% dell’intero fatturato, pari a 6 mld di euro. Stiamo parlando di 2.900 referenze a scaffale su un universo di 6mila kpi. Su ogni acquisto 1 referenza su 2 a volume e 1 su 3 a valore. La marca mainstream Conad rappresenta il 50% del fatturato delle Mdd ed è pari a 3 mld di euro, in volume rappresenta il 60% del totale. Le marche premium Mdd rappresentano il 25% delle vendite totali, pari al 15%”.

I prezzi

“I prezzi devono scendere perché l’inflazione sta scendendo e i volumi sono in risalita. Partiremo ad abbassare i prezzi delle nostre Mdd e quindi da Bassi&Fissi. Anche l’industria dovrebbe seguirci in questa inversione di tendenza”.

La contrattazione con l’industria

“Entro breve i listini saranno decisi non tanto dai buyer ma dall’intelligenza artificiale”.

Il progetto TuDay del supermercato senza casse

“Il progetto avviato dalla cooperativa Dao e Sensei è un progetto targettizzato, non scalabile. A Verona è entrata in funzione una sorta di prova generale. Pensiamo sia un format adatto alle nostre valli che rischiano di spopolarsi o in località a vocazione turistica, piuttosto che alle grandi città. Comunque a breve faremo altri test”.

 

 

Torna in cima