Parma – Come ampiamente previsto dopo la Cun di settimana scorsa (leggi qui), si conferma la risalita sempre più poderosa del costo del suino vivo italiano. Ieri la Cun ha registrato un ulteriore aumento di 4,8 centesimi, il che significa che il suino pesante del circuito tutelato supera la soglia psicologica dei 1,70 euro/kg segnando un +2,9% rispetto a settimana scorsa e un +8,9% nell’ultimo mese. E’ la terza volta da inizio anno, e la quotazione raggiunta (1,707 euro/kg), è di soli 0,3 centesimi inferiori al picco annuale del 21 aprile. Vista la velocità della crescita, è credibile ipotizzare che settimana prossima il vivo italiano raggiungerà il nuovo picco del 2022. Certamente la nuova quotazione non potrà superare i 1,757 euro/kg, ma si potrebbe andare molto vicino. Ricordiamo che la crisi di fine 2019 aveva visto un picco massimo nella quotazione del suino pesante Dop di 1,809 euro/kg (5 dicembre 2019).
4,8 centesimi di aumento anche per il tutelato 152/160 kg (+3%) e per il non tutelato 160/176 kg (+3,1%), che in attesa della quotazione di oggi si assesta a soli 0,8 centesimi di distanza dal vivo spagnolo. La situazione aumenta l’attesa per la quotazione dei tagli, in programma questo pomeriggio, che settimana scorsa ha visto un clamoroso boom della coppa (5,40 euro/kg), la quale ha superato la quotazione già alta della coscia Dop (5,33 euro/kg), e un rialzo generale che inizia a destare preoccupazione sul fronte industria. A quando un meccanismo che eviti continui scossoni e che sia remunerativo per tutta la filiera?
