• Csddd

Direttiva sulle emissioni industriali, inclusi anche gli allevamenti di suini e polli

2024-03-13T08:50:07+02:0013 Marzo 2024 - 08:50|Categorie: Carni, in evidenza|Tag: , , , , |

Strasburgo (Francia) – Il Parlamento europeo ha approvato la nuova direttiva sulle emissioni industriali, con 393 voti favorevoli, 173 contrari e 49 astensioni. Sono andate frustrate le speranze degli agricoltori che puntavano a salvare gli allevamenti intensivi di maiali e polli dall’inclusione nella nuova direttiva. Restano invece esclusi gli allevamenti bovini.

I settori industriali coinvolti saranno ora obbligati a fissare livelli di emissioni nocive più stringenti. Le nuove regole si applicano agli allevamenti di suini con più di 350 unità di bestiame (circa 1.200 maiali). Restano escluse le aziende che allevano suini in modo estensivo o biologico e quelle che lo fanno all’esterno per un periodo di “tempo significativo” nell’arco di un anno. Per ciò che concerne il pollame, la direttiva viene applicata ad aziende con galline da uova superiore alle 300 unità (corrispondenti ad oltre 2.100 galline), e alle aziende con polli da carne con oltre 280 unità (circa 40mila polli di tipo broiler). Per gli allevamenti dove si trovano sia suini che pollame, il limite è fissato a 380 unità complessive. La decisione sugli allevamenti di bovini è rinviata al 31 dicembre 2026.

Una delegazione italiana di Confagricoltura, composta da Cristina Tinelli, direttrice relazioni Ue e internazionali, Rudy Milani e Davide Berta, per il settore dei suini, e Simone Menesello e Mauro Zanotti, per il settore avicunicolo, hanno manifestato stamattina davanti al Parlamento europeo, contestando l’inclusione dei due settori nella direttiva. “Finora erano soggetti all’Aia solo due tipi di allevamento: quelli di pollame con potenzialità produttiva massima superiore a 40mila posti e quelli di suini con potenzialità produttiva massima superiore a 2mila posti da produzione (di oltre 30 kg) o 750 posti scrofe”, recita la nota diffusa dall’associazione.

Registriamo anche il commento a caldo di Gian Marco Centinaio, vicepresidente del Senato e responsabile del dipartimento Agricoltura e Turismo della Lega:

È impossibile scendere a patti con l’ambientalismo ideologico di questa maggioranza europea. Nonostante gli sforzi del nostro partito, ancora una volta gli interessi delle famiglie italiane e delle imprese zootecniche sono stati messi in secondo piano dal Parlamento di Strasburgo, che ha approvato oggi i provvedimenti sulle case green e sulle emissioni agricole e industriali. Le ennesime due eco-follie che i nostri europarlamentari sono riusciti a correggere solo parzialmente, arrivando così a compromessi che riteniamo comunque insufficienti e che quindi non abbiamo votato. Per quanto riguarda in particolare la direttiva sulle emissioni, ci auguriamo che il Consiglio europeo rigetti questo testo, che aumenta ulteriormente il carico burocratico e finanziario sulle imprese che allevano suini e pollame, senza apportare reali benefici all’ambiente”.

Torna in cima