Export lattiero caseario: le performance di Usa e Nuova Zelanda

2023-02-09T12:05:06+02:009 Febbraio 2023 - 12:05|Categorie: Formaggi, Mercato|Tag: , , , , , |

Modena – Vi riportiamo le performance dell’export lattiero caseario di Stati Uniti e Nuova Zelanda, con i dati raccolti da un rapporto Clal.

Gli Usa, nel 2022, hanno esportato complessivamente 3 milioni di tonnellate di prodotti (+6,1% a volume, +26,8% a valore), con prezzi medi in aumento per tutte le referenze esportate, a esclusione di burro e altri grassi. In crescita l’export dei formaggi con 454mila tonnellate esportate, con un incremento del 12,1%. Messico, Corea del Sud, Giappone e Australia i principali Paesi di destinazione. In aumento anche l’esportazione di burro con 82mila 463 tonnellate (+43,2%). Buone anche le performance per l’Ffmp con 183mila 781 tonnellate (+13,6%).

Il 2022 per la Nuova Zelanda è stato invece un anno piuttosto complesso dal punto di vista delle esportazioni. La Cina, principale acquirente, ha infatti rallentato la domanda. L’export di Wmp è stato quello che è riuscito a reggere maggiormente agli imprevisti del mercato (1 milione e 116mila tonnellate, -17,5%), con volumi in riduzione di quasi 400mila tonnellate. Per questa ragione, le aziende neozelandesi hanno optato per una modifica delle strategie produttive, prediligendo Smp e burro. Per quanto riguarda il primo, l’export è aumentato verso i Paesi del Sud Est Asiatico e del Nord Africa, permettendo di chiudere l’anno con un +10% in termini di vendite. L’esportazione di burro ha registrato un andamento positivo (453mila 734 tonnellate, +13,9%). Questo è dovuto da due fattori: la crescita della domanda proveniente dalla Cina e un prezzo competitivo sui mercati mondiali.

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