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Germania: profondo rosso

2024-01-11T11:43:27+02:0011 Gennaio 2024 - 11:43|Categorie: in evidenza, Mercato|Tag: , , , |

Di Angelo Frigerio

Meda (Mb) – “Non ci sono più i tedeschi di una volta”: questo il titolo di un mio editoriale del luglio 2020. Evidenziavo le difficoltà di una nazione la cui immagine di precisione, correttezza, professionalità si stava sbiadendo velocemente. Tre gli esempi: il Dieselgate, con il tarocco del dispositivo dei gas di scarico negli Usa ad opera della Volkswagen; le difficoltà della Deutsche Bank con in tasca derivati con 54.700 miliardi di euro; la telenovela dell’aeroporto di Berlino, con lavori iniziati nel 1995 e mai finiti (ha aperto un anno fa).

“Casi isolati”: commentò qualcuno. Un par de balle, come dicono dalle mie parti. Il problema era ed è sistemico. L’ultimo dato che lo certifica è quello della produzione industriale di novembre: -0,7% su base mensile che concorre a un -4,8% su base annuale, un disastro. Il contesto lo spiega bene Mauro Bottarelli su Il Sussidiario: “Il Governo Scholz non cede. Dopo aver gonfiato debito e deficit in ossequio alla campagna di Russia, ora pensa di pulirsi la coscienza dagli aloni di Weimar tagliando la goccia nell’oceano degli sgravi sul diesel agricolo. Chiaramente, soppesando col bilancino l’orientamento medio di quell’elettorato. Conservatore. E soprattutto drasticamente contrario a ogni implementazione dell’agenda di transizione green che, di fatto, è l’unico collante che ancora tiene insieme l’Esecutivo. Staccata la spina da parte dei Verdi, salta il banco”. Gli ex primi della classe hanno consegnato il compito. Ma è pieno di errori da matita rossoblu. La bocciatura appare vicina.

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