Greenpeace: inchiesta sull’utilizzo di contenitori dei clienti per prodotti sfusi in Gdo. Impossibile nel 55% dei pdv

2022-12-15T11:29:06+02:0015 Dicembre 2022 - 11:22|Categorie: in evidenza, Retail|Tag: , , |

Roma – Un’inchiesta di Greenpeace fa luce sull’utilizzo dei contenitori per prodotti sfusi portati dai clienti, che legittimamente possono chiedere ai banconisti dei punti vendita di usarli per gli acquisti. La video inchiesta è stata realizzata da volontarie e volontari dell’organizzazione in dieci città italiane (Bari, Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Pisa, Roma, Torino e Trieste), all’interno dei supermercati dei marchi Conad, Coop, Selex, Végé, Eurospin, Esselunga e Sogegross.

Dei 54 punti vendita visitati, solo in 24 (il 44,4%) è stato possibile utilizzare il proprio contenitore portato da casa anziché i comuni imballaggi usa e getta per acquistare alimenti sfusi al banco. Nei restanti 30 supermercati (il 55,6%) la vendita con tale modalità non è stata permessa dal personale nonostante la legge 12/12/2019 n. 1411, il cosiddetto Decreto Clima, preveda che “ai clienti è consentito utilizzare contenitori propri purché riutilizzabili, puliti e idonei per uso alimentare”.

Il personale può rifiutare l’impiego di questa tipologia di imballaggi laddove ritenga che non sussistano le condizioni igieniche, ma nessuno dei contenitori utilizzati per l’indagine aveva problemi di questo tipo. Nei casi in cui non è stato concesso l’utilizzo, operatori e operatrici dei supermercati hanno spesso fatto riferimento ad altre problematiche come la mancanza di disposizioni, l’impossibilità di apporre lo scontrino (e quindi effettuare il pagamento) o la mancanza di autorizzazione a usare contenitori per alimenti di provenienza non conosciuta.

“A più di tre anni dall’entrata in vigore del Decreto Clima, è inaccettabile che questa modalità di vendita sia ancora poco nota al personale addetto alle vendite tanto da essere negata alla clientela in più della metà dei supermercati che abbiamo visitato. È urgente adeguarsi subito a una normativa pensata per ridurre i rifiuti che potremmo evitare”, dichiara Giuseppe Ungherese, responsabile della campagna Inquinamento di Greenpeace. «Non solo i supermercati italiani continuano a basare il loro business sul massiccio ricorso al monouso in plastica e mancano di investimenti in sistemi di riuso, ma addirittura spesso negano l’applicazione delle normative vigenti sui contenitori riutilizzabili”.

Una sintesi dell’inchiesta è disponibile anche su Youtube

 

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