Roma – Il calo del 30% nella produzione italiana di olio extravergine di oliva, unitamente al crollo della produzione spagnola che riguarderà, in particolare, il prodotto mass market, lascia presagire una forte crescita dei prezzi a fine inverno. È ciò che è ha ipotizzato il sottosegretario al Masaf Patrizio Giacomo La Pietra nel corso del convegno ‘Gli oli extravergini italiani: come valorizzarli a tavola e in azienda’ svoltosi durante la giornata conclusiva del Festival Food&Book, in scena a Montecatini Terme (Pt) dal 26 al 29 ottobre.
“A causa della mancanza di olio ci troveremo di fronte ad un forte innalzamento dei prezzi al consumatore e si renderà più interessante la scelta di orientarsi verso oli di qualità del nostro Paese”, spiega La Pietra. “Per questo occorre comunicare al consumatore che l’olio non è un condimento, ma un alimento eccellente dal punto di vista nutrizionale, e quindi è preferibile spendere qualche euro in più per avere un prodotto con migliori caratteristiche organolettiche e nutrizionali”.
Altro elemento approfondito durante il convegno è la coltivazione intensiva delle piante, che in Spagna ha portato alla diffusione di malattie – con importanti ricadute sulla produzione – e che sta iniziando a diffondersi anche nel nostro Paese. Una soluzione che si avvale di sistemi di potatura e raccolta altamente meccanizzati e che, spiega il professor Giuseppe Nocca, “provoca numerosi danni alla vegetazione a causa delle rotture di rami e germogli con ferite ai tessuti vegetali che necessitano di frequenti trattamenti anticrittogamici, pena la diffusione di patologie (batteriosi)”.
